AGI - È morto a Roma all'età di 91 anni lo storico Lucio Villari, saggista specializzato nel periodo tra il Settecento e il Novecento e autore insieme al fratello Rosario di un manuale per le scuole medie su cui hanno studiato generazioni di studenti. Si è spento domenica 16 marzo al Policlinico Gemelli dove era ricoverato da venerdì scorso in seguito a una caduta in casa in cui aveva battuto la testa. Originario di Bagnara Calabra, nel Reggino, Villari aveva insegnato storia contemporanea all'università di Roma Tre, affermandosi anche per le grandi capacità divulgative. Nei suoi studi si era distinto per profondità dell'analisi e varietà dei temi, anche se l'Unità d'Italia è stato quello su cui più aveva focalizzato il suo impegno.
A dare notizia della scomparsa di Villari sono stati i familiari. "Zio Lucio non c'è più - scrive sui social il nipote Francesco - l'ultima colonna portante della nostra famiglia ci ha lasciati a poche settimane dalla scomparsa dell'amata sorella, la nostra meravigliosa Mirella. È giusto che ora si celebri Lucio Villari, uno dei più grandi intellettuali del dopoguerra, ma per noi è la perdita di un affetto insostituibile, un altro colpo durissimo al cuore e ci stringiamo nell'abbraccio con Fausta, Alberto e Anna, nel momento più straziante. Ci resterà l'onere di essere all'altezza del suo ricordo e della sua grandezza. Buon viaggio zio Lucio".
Con il fratello Rosario, morto nel 2017, Lucio Villari pubblicò il manuale 'La società nella storia. Corso di storia per la scuola media inferiore', edito da Sansoni alla fine degli anni '70 e ristampato per due decenni. Tra i suoi libri si ricordano anche 'Il capitalismo italiano del Novecento', 'L'economia della crisi' 'La roulette del capitalismo', 'Romanticismo e tempo dell'industria', 'Niccolo' Machiavelli', 'L'insonnia del Novecento' e 'America amara. Storie e miti a stelle e strisce'. Grande divulgatore e comunicatore, come dimostrano i saggi 'La rivoluzione francese raccontata da Lucio Villari' del 1997 e 'Bella e perduta. L'Italia del Risorgimento' del 2009, aveva collaborato con Rai Storia e vari programmi tv oltre che con diversi quotidiani tra cui 'Repubblica'.
Lucio Villari era amante del teatro e del cinema: aveva curato adattamenti di classici come le 'Lettere persiane' di Montesquieu e nel 1980 era comparso con molta autoironia in un film 'La terrazza' di Ettore Scola, di cui era amico. Era il padrone di casa che ospita un gruppo di intellettuali e artisti progressisti. "Studioso insigne e fine intellettuale", lo ha definito in un messaggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,"riferimento di generazioni di storici, uomo di grande cultura, capace di coniugare rigore scientifico e passione per la democrazia e la giustizia".