AGI - "Il primo provvedimento che ho proposto al Governo, poi adottato, è stato quello di effettuare una ricognizione speditiva per comprendere quale fosse il patrimonio del costruito particolarmente vulnerabile. Siamo arrivati a circa 2.000 edifici di molto elevata esposizione e di elevata esposizione. Si tratta di ricognizioni molto veloci ma che ci servono comunque per comprendere quale sia l'area particolarmente esposta e particolarmente vulnerabile. Per quest'area noi abbiamo definito un intervento dello Stato, non per mettere in sicurezza le case perché è una inappropriata definizione ma per mitigare il rischio sismico quindi per ridurne la esposizione al rischio". Lo ha detto Nello Musumeci ministro per la Protezione Civile, a 24 Mattino su Radio 24, parlando della situazione ai Campi Flegrrei.
Proseguono le verifiche, 340 sfollati
Proseguono le verifiche statiche degli edifici nell'area dei Campi Flegrei e in quella Ovest di Napoli.
Secondo dati diffusi dalla Prefettura, gli interventi effettuati sono attualmente 670, mentre quelli in attesa sono 330, per un totale complessivo che, ad oggi, di 1000. Dal 13 marzo scorso, complessivamente, nei Comuni di Napoli, Pozzuoli e Bacoli, le ordinanze di sgombero hanno riguardato 142 nuclei familiari, pari a 340 persone, di cui 55 ospitate in alberghi convenzionati con la Regione Campania. Gli altri hanno trovato ospitalità da parenti e amici. Nella sede di via Acate della X Municipalità di Napoli questa notte hanno pernottato 17 persone, 41 al Palatrincone di Monterusciello, frazione di Pozzuoli, e 7 persone a Bacoli nell'hub allestito in viale Olimpico.
Intervento dello Stato e del proprietario
"Abbiamo immaginato un intervento dello Stato e un intervento del proprietario - ha detto ancora il ministro -. Abbiamo già previsto i primi 100 milioni di euro e la disponibilità sarà alimentata fino al 2029. Non lo chiamerei sisma bonus perché non è stato ben utilizzato, diciamoci la verità. Si pensava soprattutto al 'cappotto', proprio perché come italiani non abbiamo una particolare propensione alla cultura del rischio".
Consolidamento delle infrastrutture pubbliche
"Non c'è dubbio che lo Stato stia intervenendo con oltre mezzo miliardo per consolidare le infrastrutture pubbliche a cominciare dalle scuole e non è un caso marginale - ha proseguito Musumeci - abbiamo previsto 35 milioni per consentire alle persone che hanno dovuto lasciare le case per le scosse del maggio scorso per renderle di nuovo agibili; 20 milioni l'anno per concorrere alla messa in sicurezza delle case che i proprietari riterranno dover adeguare. Non possiamo bloccare le scosse e neutralizzare l'attività del vulcano però non serve il panico, serve soltanto continuare a comprendere che si vive su uno dei più complessi vulcani al mondo".