AGI - Basta sfruttare i bambini! Non si può essere complici! Serve consapevolezza anche "su quello che compriamo"! Papa Francesco, durante l'Udienza Generale, ha lanciato un forte appello contro l'abuso, di qualsiasi tipo, perpetrato ai danni dei più piccoli, che pagano il "prezzo maggiore" delle "povertà diffuse" e il disagio sociale. Atto "spregevole", "atroce". L'abuso, sottolinea il Pontefice "non è semplicemente una piaga della società, no, è un crimine! È una gravissima violazione dei comandamenti di Dio. Nessun minore dovrebbe subire abusi. Anche un solo caso è già troppo".
Francesco parla con amarezza degli sfruttamenti che, nel mondo, centinaia di milioni bambini devono sopportare: dal lavoro minorile, anche in luoghi particolarmente pericolosi, alla tratta per prostituzione o pedopornografia, ai matrimoni forzati. E ricorda un ragazzo argentino, Loan, di cui si sono perse le tracce, rapito molto probabilmente per soddisfare il mercato nero degli organi. "Questo si fa, lo sapete bene. Questo si fa! Alcuni tornano con la cicatrice, altri muoiono", è la denuncia del Pontefice.
Per Bergoglio occorre "risvegliare le nostre coscienze, praticare vicinanza e concreta solidarietà con i bambini e i ragazzi abusati, e nello stesso tempo costruire fiducia e sinergie tra coloro che si impegnano per offrire a essi opportunità e luoghi sicuri in cui crescere sereni". E sullo sfruttamento del lavoro minorile, come esempio, Francesco cita un Paese in America Latina, "dove cresce un frutto speciale, molto speciale, che si chiama arandano (una specie di mirtillo). Per fare la raccolta dell'arandano ci vogliono mani tenere e la fanno fare ai bambini, li schiavizzano da bambini per la raccolta".
"Nelle metropoli, dove 'mordono' il divario sociale e il degrado morale, ci sono ragazzini impiegati nello spaccio di droga e nelle più disparate attività illecite. Quanti di questi ragazzini abbiamo visto cadere come vittime sacrificali!", l'amarezza del Papa. "A volte tragicamente essi sono indotti a farsi 'carnefici' di altri coetanei, oltre che a danneggiare se' stessi, la propria dignità e umanità. E tuttavia, quando in strada, nel quartiere della parrocchia, queste vite smarrite si offrono al nostro sguardo, spesso guardiamo dall'altra parte".
Ma combattere lo sfruttamento, in particolare quello minorile, "è la strada maestra per costruire un futuro migliore per tutta la società", sottolinea il Papa che esorta a essere più responsabili sugli acquisti che facciamo per non essere complici e "sradicare" questa piaga. "Come posso mangiare e vestirmi sapendo che dietro quel cibo o quegli abiti ci sono bambini sfruttati, che lavorano invece di andare a scuola? La consapevolezza su quello che acquistiamo è un primo atto per non essere complici", dice Bergoglio che aggiunge: ciascuno di noi "può essere una goccia che, insieme a tante altre gocce, può diventare un mare. Occorre però richiamare anche le istituzioni, comprese quelle ecclesiali, e le imprese alla loro responsabilità: possono fare la differenza spostando i loro investimenti verso compagnie che non usano e non permettono il lavoro minorile".
Ed esorta i giornalisti a fare la loro parte, perché anche loro possono contribuire a far conoscere il problema e aiutare a trovare soluzioni. "Non abbiate paura, denunciate, denunciate queste cose", dice il Papa. A fine udienza ringrazia "tutti coloro che non si voltano dall'altra parte quando vedono bambini costretti a diventare adulti troppo presto" e ricorda le parole di Santa Teresa di Calcutta, "madre delle bambine e dei bambini tra i più disagiati e dimenticati", per dare voce ai bambini: "Chiedo un luogo sicuro dove posso giocare. Chiedo un sorriso di chi sa amare. Chiedo il diritto di essere un bambino, di essere speranza di un mondo migliore. Chiedo di poter crescere come persona. Posso contare su di te?".