AGI - In vista della notte di San Silvestro su tutto il territorio si intensificano le attività di controllo e sequestro del materiale pirotecnico illegale, risultato negli anni molto pericoloso per l'incolumità delle persone. Anche quest'anno, molti dei prodotti artigianali hanno preso il nome dagli eroi dello sport, come in passato fu per la "bomba Maradona", oggi sul mercato si trovano le "Bombe Sinner" per celebrare il campione di tennis altoatesino.
Nei container di Gioia Tauro
Maxi sequestro di fuochi pirotecnici illegali nel porto di Gioia Tauro. L'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in collaborazione con la Guardia di finanza ha intercettato una tonnellata di materiale esplodente, privo delle necessarie autorizzazioni, sventando un grave pericolo per la sicurezza pubblica.
In particolare, nel corso delle attività di controllo finalizzate alla lotta al traffico di merci contraffatte, sono stati bloccati diversi container provenienti dalla Cina e destinati presumibilmente in Libia. La documentazione doganale del carico in transito nel porto calabrese indicava la presenza di varie tipologie di oggetti, ma una volta sottoposti i container a scansione radiogena e a seguito di una accurata ispezione, si è accertato che la spedizione in realtà era costituita da un vero e proprio arsenale di fuochi pirotecnici, abilmente occultati dietro un carico di copertura.
L'operazione rientra nell'ambito di una complessa attività di analisi dei rischi sviluppata in sinergia con le fiamme gialle che ha portato, negli ultimi anni, al sequestro di oltre 25 tonnellate di fuochi d'artificio illegali attualmente in corso di distruzione. Considerata la pericolosità della merce, le operazioni di brillamento hanno seguito una procedura molto delicata già a partire dalle attività di inventario; successivamente, su disposizione del Tribunale di Palmi, l'Ufficio di Gioia Tauro ha interessato il Centro rifornimenti e manutenzioni di Napoli dell'Esercito Italiano, al cui interno opera un nucleo di artificieri altamente specializzato e distribuito in tutto il territorio nazionale. Le operazioni di distruzione - che si concluderanno proprio in questi giorni - sono state realizzate in un'area che non intralcia le attività portuali.
A Catania le "bombe Sinner"
Un carico di 640 pericolosissimi ordigni rudimentali stava per essere venduto in strada, ma l'intervento della Polizia di Stato ha mandato in fumo il piano criminale di due uomini, un 37enne di Tremestieri Etneo e un 36enne di San Giovanni La Punta.I due "soci" sono stati individuati nella zona di corso Indipendenza mentre confabulavano con altre due persone scese da un'auto in sosta. Il loro atteggiamento ha insospettito i poliziotti, che, quindi, hanno effettuato un accurato controllo, identificando i quattro e perquisendo i veicoli.
Non appena sono stati chiesti i documenti, gli agenti si sono accorti che due di loro avevano le mani macchiate di nero, sporche di polvere da sparo. Una volta aperto il bagagliaio dell'auto, i poliziotti hanno scoperto diversi cartoni con all'interno numerosi ordigni rudimentali, ragion per cui è stato richiesto l'intervento immediato del nucleo artificieri della Questura che, giunti sul posto, hanno prioritariamente messo in sicurezza l'ingente quantitativo di materiale esplodente che è stato sequestrato per poi essere distrutto.
Dall'analisi e dalla catalogazione degli ordigni, è stato possibile constatare che i due andavano in giro con 640 bombe fatte in casa, denominate "bombe Sinner", in omaggio al celeberrimo campione di tennis. Si tratta di botti contraddistinti da un involucro di colore arancione e aventi portata micidiale.
I poliziotti hanno ritenuto necessario approfondire le verifiche ed estendere la perquisizione anche alle rispettive abitazioni del 37enne e del 36enne. In casa di uno dei due, sono state trovate e sequestrate altre 110 "bombe Sinner", custodite in modo illegale, senza precauzioni, con un concreto ed elevato rischio per l'incolumità dei residenti della zona. Oltre al materiale esplodente, i poliziotti hanno scovato una pistola e munizioni da guerra, nascoste in casa tra suppellettili e immediatamente poste sotto sequestro.
Oltre agli ordigni fai-da-te, i poliziotti hanno trovato il materiale utilizzato per la loro produzione, segno che l'uomo avesse trasformato una parte dell'abitazione in un laboratorio abusivo per fabbricarli in vista del Capodanno, incurante dell'elevato rischio per la sua famiglia e per le case vicine. Infatti, il nucleo artificieri ha avuto modo di accertare come la quantità di botti sequestrati sarebbe stata in grado di produrre effetti devastanti anche su immobili di recente costruzione, anche perchè l'accensione di uno di essi avrebbe potuto portato alla cosiddetta accensione a catena con effetti devastanti. I due uomini sono stati arrestati per porto in luogo pubblico e detenzione di ordigni e, su disposizione del PM di turno, sono stati condotti in carcere in attesa del giudizio di convalida da parte del GIP.
Le attività di controllo dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Catania hanno già portato, negli ultimi mesi, al sequestro di un ingente quantitativo di materiale esplodente, sottraendolo al mercato nero e preservando la sicurezza dei cittadini, soprattutto dei più giovani che, ignari della pericolosità del maneggio di artifizi pirotecnici, si espongono a concreti rischi per la loro incolumità. Ulteriori azioni di contrasto alla vendita e alla custodia di fuochi senza licenza sono state rafforzate per i prossimi giorni in vista della notte di San Silvestro.
Sequestrate 3 tonnellate di fuochi d'artificio "artigianali"
Nel solo mese di dicembre, la Guardia di Finanza di Napoli ha individuato e sequestrato oltre 3 tonnellate di fuochi d’artificio di produzione artigianale, quali bombe carta, cipolle e petardi, batterie pirotecniche da 100 e 200 colpi, nonché attrezzature utilizzate per la fabbricazione di petardi nel Napoletano.
Denunciate 10 persone e 4 tratte in arresto. In particolare, i baschi verdi a Frattaminore hanno trovato all’interno di un esercizio commerciale oltre 15.000 articoli esplodenti illegalmente detenuti, denunciando due persone; e a Cardito, al termine di un controllo in una ditta individuale gestita da un cittadino cinese, hanno sequestrato oltre 121.000 articoli pirotecnici, per un peso di 219 kg, con la denuncia alla Procura competente del 47enne responsabile dell’attività, che deteneva il materiale senza licenza, unitamente a merce, di diversa natura, altamente infiammabile.
I finanzieri di Frattamaggiore hanno tratto in arresto un 49enne di origine italiane che, in un deposito di Castel Volturno, adiacente ad abitazioni, aveva allestito un laboratorio di produzione di artifizi pirotecnici illegali. All’interno del deposito sono stati sequestrati oltre 20 mila pezzi artigianali, attrezzature per la fabbricazione, nonché due fusti contenenti polvere pirica purissima, fatta poi brillare in luogo sicuro, con l’ausilio del Nucleo Artificieri dei Carabinieri.
Alle falde del Vesuvio, precisamente nel comune di Somma Vesuviana, i militari della Compagnia di Casalnuovo di Napoli, durante i servizi di controllo economico del territorio, hanno sequestrato all’interno di 2 auto 240 artifizi pirotecnici illegali (i cosiddetti cobra) e 22 batterie di artifici pirotecnici, per un peso di 133 chili. Nel primo intervento, è stata sequestrata l’auto e il materiale esplodente, e arrestato il responsabile; nel secondo controllo, è scattato il sequestro dell’auto e la denuncia a piede libero.
A Castellammare di Stabia, invece, i finanzieri della locale Compagnia hanno individuato un box dove all’interno erano stipati 242 petardi artigianali. Un uomo è stato denunciato. Nell’area metropolitana di Napoli, sequestrati anche oltre 1.400.000 articoli contraffatti o non sicuri, tra cover, accessori per la persona, profumi e articoli di abbigliamento, nonché decorazioni, addobbi e luminarie, particolarmente richiesti dalla clientela in vista del periodo natalizio. Sono stati segnalati alla Camera di Commercio 25 responsabili per violazioni amministrative mentre 11 sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria, a vario titolo, per commercio di prodotti contraffatti e ricettazione.