AGI - Le cronache di queste festività sono state costellate da una serie impressionante di incidenti ed esplosioni causati da fughe di gas, stufe e canne fumarie malfunzionanti che hanno preso di mira soprattutto la Toscana. Il 19 dicembre l'episodio più grave in una villetta a San Felice a Ema, alle porte di Firenze, dove per le esalazioni di monossido di carbonio sono morti un uomo di 49 anni, il figlio di 11 anni nato da una precedente relazione e la nuova compagna sudamericana dell'uomo, di 46 anni. Un'altra figlia di 6 anni è ancora ricoverata all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze in prognosi riservata.
Nella notte tra il 21 e il 22 dicembre in Garfagnana, in provincia di Lucca, un'esplosione causata da una fuga di gas ha distrutto una villetta a Molazzana. A perdere la vita un 69enne originario di Singapore e una 52enne di Taiwan il cui corpo è stato ritrovato solo diversi giorni dopo. Tra la mattina e la notte della vigilia di Natale altri tre incidenti in Toscana: al mattino, a Piombino, un uomo di 79 anni è stato ricoverato in gravi condizioni per un'intossicazione da monossido di carbonio. Anche la moglie 77enne è stata portata con lui nella camera iperbarica di Grosseto.
Alla sera nella taverna di un'abitazione a Comeana, vicino a Prato, un uomo di 74 anni e due donne di 71 e 61 anni sono rimasti intossicati dall'incendio della canna fumaria, dopo che avevano acceso il camino. A Capannori, in provincia di Lucca, una ragazza è stata portata in ospedale in gravi condizioni e altre 14 persone sono andate in ospedale per accertamenti a causa del monossido di carbonio sprigionato da una stufa alimentata da una bombola a Gpl. Ancora un tragico in incidente nella notte tra Natale e Santo Stefano a Forni di Sopra, in provincia di Udine, dove una donna di 66 anni è morta causa delle inalazioni di monossido di carbonio e il marito 73enne e la figlia 28enne sono stati ricoverati in gravi condizioni all'ospedale di Trieste.
Il monossido di carbonio è un vero e proprio killer silenzioso: è un gas estremamente insidioso perché incolore, inodore insapore e non irritante e quindi impossibile da percepire. Quando viene inalato, il monossido entra nei polmoni e da lì si diffonde nel sangue, per il quale è velenoso anche a bassissime concentrazioni. È un gas che si sviluppa in ogni tipo di combustione, quindi negli incendi ma anche nelle combustioni controllate per il riscaldamento dell'acqua e degli ambienti, all'interno degli apparecchi alimentati a gas combustibile oppure da combustibile liquido o solido, che siano caldaie, stufe o camini.
Nelle case le canne fumarie assicurano di solito l'evacuazione in sicurezza all'esterno di tutti i prodotti nocivi della combustione ma guasti e malfunzionamenti possono mettere a rischio la sicurezza domestica. I consigli degli esperti sono quelli di installare tutti gli apparecchi di riscaldamento casalinghi nel pieno rispetto delle normative, rivolgendosi a tecnici abilitati, e poi fare una corretta manutenzione con controlli periodici, in particolare sulle canne fumarie. Da evitare l'uso in casa di apparecchiature sprovviste di canna fumaria.
Vanno poi tenuti sempre aperti i fori di aerazione e ventilazione presenti nei locali dove ci sono le apparecchiature di riscaldamento, che permettono appunto il circolo dell'aria ed evitano l'accumulo di sostanze nocive all'interno delle abitazioni. Gli impianti più rischiosi sono quelli non collegati alla rete di metano, come quelli alimentati da bombole di Gpl che spesso vengono sostituiti direttamente dagli utenti con il rischio di fughe di gas. L'uso di bombole esterne richiede verifiche periodiche e una prova di tenuta dell'impianto ogni 10 anni.