AGI - Lasciano il carcere i quattro familiari di Francesco Chimirri, il pizzaiolo crotonese ucciso il 7 ottobre scorso con un colpo di pistola esploso da Giuseppe Sortino, poliziotto in servizio alla questura di Crotone che per questo è indagato con l'accusa di omicidio.
Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha infatti revocato la misura cautelare in carcere per il figlio della vittima Domenico Chimirri, 18 anni, il padre Domenico Chimirri, 67 anni e i due fratelli Antonio Chimirri, 41 anni e Mario Chimirri, 36 anni, che il Gip di Crotone aveva applicato il 6 novembre scorso per il reato di tentato omicidio aggravato ai danni del poliziotto. Ai quattro uomini sono stati concessi gli arresti domiciliari.
La vicenda che ha portato alla morte del pizzaiolo si distingue in due momenti. Secondo quanto accertato dagli investigatori dell'Arma, il 7 ottobre il vice ispettore Sortino, nel recarsi in questura per prendere servizio, aveva notato un'autovettura Dacia Duster che stava percorrendo la strada statale 106 ad alta velocità, tanto che aveva già cagionato due lievi collisioni con altrettanti veicoli.
Sortino aveva quindi deciso di seguire la Dacia Duster fino al quartiere Lampanaro dove aveva chiesto spiegazioni sulla condotta di guida ai due occupanti del veicolo, identificati in Francesco Chimirri e nel figlio Domenico, e per tutta risposta sarebbe stato percosso, anche mediante l'utilizzo del suo sfollagente, che il poliziotto aveva preso dall'auto per difendersi dal pestaggio. È probabilmente in quel momento che il poliziotto avrebbe estratto la pistola d'ordinanza e fatto fuoco contro Francesco Chimirri che, raggiunto da un colpo di pistola al petto, morirà poco dopo.
Dopo lo sparo l'aggressione sarebbe proseguita con l'intervento degli altri familiari del pizzaiolo. In particolare il figlio 18enne della vittima è stato immortalato dalle telecamere nel momento in cui raccoglie da terra la pistola d'ordinanza del vice ispettore e preme il grilletto, ma per fortuna del poliziotto l'arma si inceppa. Ebbene i giudici del Riesame hanno annullato la gravità indiziaria a carico dei due fratelli e del padre di Francesco Chimirri, con riguardo alla presunta aggressione che questi avrebbero attuato nella fase precedente lo sparo, e riqualificato, sempre per la fase precedente lo sparo, la condotta del figlio Domenico nel reato di lesioni personali, escludendo per tutti il tentativo di omicidio. Tentato omicidio che, invece, rimane contestato al figlio della vittima, Domenico Chimirri, e al fratello Antonio per la fase successiva allo sparo.
"La decisione - sottolineano gli avvocati Andrea Filici e Tiziano Saporito che assistono i quattro congiunti - ribalta, pertanto, la ricostruzione dei fatti operata dal Gip di Crotone, confermando ciò che la difesa dei Chimirri ha sostenuto sin dalle prime indagini difensive, vale a dire che al momento dello sparo il poliziotto Giuseppe Sortino non era aggredito da più persone".