AGI - I corpi di due cacciatori di Quartu Sant'Elena dispersi in una zona boschiva sono stati trovati ieri in tarda serata dai carabinieri nelle campagne di Santu Lianu, a Quartu. I due giovani, Giacomo Desogus e Mathias Steri, uno di 28, l'altro di 27 anni, non erano rincasati dopo una battuta di caccia e i familiari avevano dato l'allarme. Alle ricerche, concentrate nella zona grazie alla localizzazione dei telefoni cellulari e coordinate dalla prefettura di Cagliari, hanno partecipato anche vigili del fuoco e Corpo forestale. Si ipotizza un incidente di caccia. In base a una prima ricostruzione, uno dei due amici ha sparato accidentalmente alla nuca dell'altro e poi si è ucciso col fucile da caccia di proprietà della vittima, unica titolare di porto d'armi. Sono in corso le indagini del Nucleo Investigativo dei carabinieri.
40 tra morti e feriti dall'inizio della stagione di caccia
Le due vittime si aggiungono ai 38 morti e feriti registrati dall'apertura della stagione della caccia, al 21 novembre 2024, secondo dati raccolti dall'Associazione vittime della caccia, e citati dal GriG, il Gruppo d'intervento giuridico, e da Lega per l'abolizione della caccia. Nella stagione venatoria 2023-2024 ci sono stati 12 morti e 56 feriti. Il più alto numero di vittime si è registrato in
- Toscana (10),
- Calabria (6),
- Sardegna, Campania e Veneto (4).
Fra i non cacciatori le vittime sono state complessivamente 28, di cui 6 morti e 22 feriti (dei quali 7 minori). Fra i cacciatori, le vittime sono state in tutto 40, di cui 6 morti e 34 feriti.
"Governo e Parlamento", esortano le due associazioni ecologiste, "dovrebbero riflettere seriamente su questi tragici dati, tuttavia non si vede all'orizzonte alcuna iniziativa di alcun genere, ma soltanto le consuete ottuse iniziative legislative per l'ampliamento della caccia in ogni direzione.Quanti morti e feriti sono ancora necessari perché vi sia un sussulto di decenza?Quante altre tragedie?".