AGI - “La Gaia Blu si afferma sempre più come un modello innovativo per la ricerca scientifica in Italia e oltre i confini nazionali”.
Lo ha dichiarato il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, a margine della sua visita alla nave oceanografica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), attraccata alla Stazione Marittima di Napoli, sottolineando l’importanza del lavoro svolto dall’infrastruttura di ricerca:
“Sta facendo cose straordinarie non solo sul Mediterraneo, ma anche a livello internazionale. La Gaia Blu porta avanti un lavoro assolutamente innovativo, che racconta attraverso il passato il nostro futuro”.
Secondo il ministro, la forza di questa ricerca risiede nella capacità di analizzare i cambiamenti climatici attraverso i reperti marini e terrestri. “La Gaia Blu ci spiega non solo come sono stati i cambiamenti climatici, ma anche quali potrebbero essere gli effetti da qui in avanti. Un passato che si trasforma in futuro”, ha detto Bernini.
Il ministro ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra strutture scientifiche, citando come esempio il lavoro sinergico con la Goletta Tarà e il MBL (Marine Biological Laboratory), leader nella biologia molecolare. “La cooperazione tra strutture e la condivisione dei dati sono la vera forza di questo progetto,” ha aggiunto.
Un focus particolare è stato posto sul lavoro di esplorazione nelle grandi profondità marine, come nel Canyon d’Orna, che Bernini ha paragonato al famoso Canyon di Bari: “Stanno lavorando a profondità straordinarie, eliminando rifiuti antropici che danneggiano la biodiversità e creando ecosistemi indotti, ma fondamentali. Questo permette di contrastare la perdita di biodiversità e di sostenere gli ecosistemi. Noi puntiamo moltissimo sulla Gaia Blu. È un progetto che non solo contribuisce a comprendere il passato climatico del nostro pianeta, ma offre soluzioni concrete per preservare il futuro, anche grazie al recupero degli ambienti marini più fragili”, ha concluso il ministro.