AGI - "La comunicazione sui social non è in sè e per sè positiva o negativa e questo ovviamente vale anche per la chirurgia plastica. Quando si comunicano temi legati alla medicina, però, è fondamentale rispettare i valori etici e di serietà, decoro e prudenza che sono propri della professione medica". Lo ha detto all'AGI Maurizio Ressa, presidente della Società italiana di chirurgia plastica-ricostruttiva-rigenerativa ed estetica e direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Plastica dell'IRCSS Giovanni Paolo II, Istituto dei tumori di Bari a proposito del caso di Margaret Spada, la ventiduenne di Lentini deceduta dopo una rinoplastica eseguita da un chirurgo selezionato su TikTok.
"Lo specialista serio non banalizza e non minimizza l'intervento, ma lo spiega sottolineando che si tratta, anche se a scopo estetico, di un atto chirurgico, pertanto da affrontare con la massima serietà", sottolinea l'esperto. "Ancora, per la stessa ragione, non propone sconti e riduzioni, concetti assolutamente lontani dall'esecuzione di un intervento chirurgico unico e irripetibile e dalla dignità della professione medica", aggiunge. "Per questo, come società scientifica, abbiamo realizzato la Social Media Policy, documento contenuto nel Codice etico della SICPRE che ha proprio lo scopo di indicare le regole della buona e corretta comunicazione", conclude Ressa.
"I social sono oggi uno strumento di comunicazione estremamente diffuso e pertanto estremamente potente, ma i pazienti non si devono fermare a questa 'vetrina' e affrontare l'intervento di chirurgia plastica-estetica come farebbero con un qualsiasi intervento di un'altra specialità e quindi innanzitutto parlando con il proprio medico", ha proseguito Ressa, , "ogni aspetto relativo alla preparazione dello specialista e all'esecuzione dell'intervento e soprattutto alla gestione delle possibili complicanze - spiega l'esperto - deve poi essere approfondito nel corso di una visita di persona, fondamentale anche per capire se il medico ispira fiducia e se c'è quel feeling cosi' importante ai fini di una comprensione profonda e della buona riuscita dell'intervento".
Ressa elenca quindi due semplici regole che i pazienti dovrebbero seguire nella scelta del chirurgo plastico. "La prima regola è quella di rivolgersi unicamente a uno specialista in chirurgia plastica, cioè al medico che dopo la laurea ha frequentato per 5 anni la scuola di specializzazione in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, acquisendo le principali tecniche ricostruttive ed estetiche", sottolinea. "Chi si farebbe operare a un occhio da un medico che non è specialista in oculistica, o ancora peggio da chi non è medico? Lo stesso buonsenso deve valere per la chirurgia plastica", aggiunge. "La seconda regola, altrettanto fondamentale, è quella di sottoporsi a una visita assolutamente interlocutoria e in presenza. Quindi - conclude Ressa - non a una visita pochi minuti prima dell'intervento, ma semplicemente conoscitiva, al termine della quale il paziente ha tutta la libertà e l'agio per decidere che no, non è quello il medico che sceglierà".