AGI - "L'operazione Cariatide è scattata nel marzo 2023 con il sequestro da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Roma a un imprenditore pisano, circa 200 opere d'arte contemporanea risultate contraffatte, tra cui un dipinto raffigurante 'Cariatide' dell'artista Modigliani". Cosi' il procuratore della Repubblica di Pisa, Teresa Angela Camelio, ha presentato i dettagli dell'indagine, ancora in corso, che vede indagate in Italia e all'estero 38 persone tra falsari e ricettatori per i reati di concorso in ricettazione, falsificazione e commercializzazione di beni d'arte ed ha portato al sequestro di oltre 2.100 opere di arte contemporanea che, se immesse sul mercato, avrebbero comportato un danno economico superiore ai 200 milioni di euro.
Con Camelio, alla conferenza stampa, erano presenti il Generale di Divisione Francesco Gargaro Comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, il Colonnello Diego Polio Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, Aldo lngangi, Membro Nazionale ad interim presso il desk italiano di Eurojust e il Maresciallo Capo Giuseppe Malerba, SNY Esperto Nazionale Distaccato presso Eurojust.
"Le opere false rimandano a nomi di artisti internazionali come Le opere false recuperate rimandano a nomi di artisti di fama internazionale, tra i quali Modigliani, Warhol, Banksy, Picasso, Miro', Arman, Bacon, Kandisky, Klimt, Moore, Haussmann, Tapies, Chagall, Monet, De Chirico, Giacometti, Aubertin, Mituraj, Afro, Boccioni, Klee, Van Gogh, Basquiat, Vasarely, Pollock, Haring, Hopper, Death Nyc, Guttuso, Dali'.
"Tutto inizia attraverso il monitoraggio di piattaforme di e-commerce di case d'asta e ha portato i Carabinieri ad accertare che sul mercato erano presenti opere messe in vendita a prezzi molto inferiori ai valori di mercato da varie case d'asta in Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia, Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia", ha spiegato Camelio. In Toscana e in Veneto sono stati identificati tre falsari in tre laboratori di pittura a Lucca, Pistoia e Venezia per la produzione delle opere contraffatte.
"La ricostruzione della filiera dei falsificatori - ha spiegato il procuratore - ha permesso di accertare l'esistenza di una fitta rete europea, creatasi tra Spagna, Francia e Belgio, composta da soggetti dediti a tali lavorazioni i quali, una volta prodotto l'oggetto d'arte falso, provvedevano ad accordarsi con diverse case d'asta italiane, alcune delle quali compiacenti per la successiva pubblicazione alla vendita".
"In una casa d'aste pisana, per la somma di circa 4000 euro ciascuna, erano state esitate tre opere di Kandisky, Klee e Mondrian", ha proseguito Camelio. Nello stesso periodo erano state organizzate due mostre, a Mestre e a Cortona, con opere di Banksy in spazi ufficiali, prestigiose sedi e con la publbicazioni di cataloghi. In prima battuta, quindi, la Procura di Pisa ha emesso tre ordini di indagine europei a carico di 6 persone in Spagna, Belgio e Francia.
Le attività condotte in Europa hanno permesso di' individuare ulteriori tre laboratori del falso con il successivo sequestro di 1.000 opere di imitazione di arte contemporanea, con oltre 450 certificati di autenticità e 50 timbri tutti falsi.
"L’Attività svolta - conclude il procuratore di Pisa - ha permesso di fare luce su un sistema transnazionale di falsari interconnessi con compiacenti case d'asta. L'operazione ha anche permesso di sottrarre dal mercato dell'arte opere che, se non fossero state tempestivamente individuate e bloccate, avrebbero potuto essere successivamente immesse sul mercato con quotazioni vicine a quelle dei lavori originali degli artisti. I consulenti della Procura della Repubblica di Pisa, oltre a certificare la non originalità delle opere in sequestro, hanno stimato che le stesse, qualora vendute, avrebbero provocato un danno economico di circa 200 milioni di euro, eventualità che avrebbe sicuramente modificato in modo significativo il mercato d'asta".
"Siamo di fronte alla più grande opera di tutela di Bansky". Cosi' Stefano Antonelli, esperto del Centro Studi Archivio Bansky, oggi a Pisa alla conferenza stampa sull'operazione Cariatide all'Archivio di Stato, dove è aperta per alcuni giorni una mostra con le opere contraffatte e sequestrate.
"Tra i fatti più gravi - ha spiegato Antonelli - è che questa produzione di falsi è stata esposta nei musei assieme a opere autentiche in qualche caso o in mostre totalmente di falsi. A Mestre, ad esempio, sono stati esposti due spray su cartone i cui originali superano il mezzo milione di euro ciascuno. Idem a Cortona".
"Molte delle opere falsificate hanno il tratto comune di esibire il timbro dell'evento Dismaland restituendo quindi l'idea che siano state prodotte in quel periodo. Altri, come gli stencil su cartello stradale, si riferiscono a un preciso periodo della sua produzione, negli anni 90, ed è assolutamente impossibile trovarli sul mercato a prezzi intorno ai 400 euro. Incoerenti, tra l'altro, i soggetti, che non fanno assolutamente parte delle scelte iconografiche dell'artista e che si connotano come reinterpretazioni", e cita l'esempio del lanciatore di fiori su cartello stradale. Racconta inoltre Antonelli che al Centro Studi arrivavano numerose richieste di conferme di autentica di opere di Bansky che erano state acquistate sul web a prezzi modesti, 400 euro, rispetto al loro effettivo valore, richieste che hanno destato sospetti.