AGI - La procura di Milano ha chiesto l'ergastolo con l'isolamento diurno di 18 mesi per Alessandro Impagnatiello, l’ex barman dell’Armani caffè che ha ucciso la compagna incinta Giulia Tramontano nel maggio di un anno fa. Impagnatiello è accusato di omicidio aggravato dai futili motivi, dalla crudeltà, dalla premeditazione e dal rapporto affettivo di convivenza. Inoltre, l'accusa nei suoi confronti è anche di interruzione non consensuale di gravidanza e occultamento di cadavere. In aula, la requisitoria è stata sviluppata dalla pm Alessia Menegazzo e dalla procuratrice aggiunta di Milano Letizia Mannella, che hanno parlato per circa due ore e mezza. Secondo la procura, "non ci sono dubbi sulla premeditazione".
"L'omicidio del 27 maggio è il frutto di una decisione lucida, non è l'effetto di un raptus. Le condizioni dell'imputato non erano affatto compromesse, 37 coltellate inferte con rabbia fredda"., ha detto la pm Menegazzo nel corso della requisitoria contro Impagnatiello. Sono state modificate "solo le modalità esecutive" dell'omicidio, "le origini sono già nel dicembre 2022", quando Impagnatiello fa ricerche su internet sull'effetto del veleno per topi nel corso delle gravidanze. "Il 27 maggio ha semplicemente cambiato il programma, mantenendo ferma risoluzione omicidiaria", ha aggiunto la pm.
Alessandro Impagnatiello "è psicopatico, bugiardo e senza scrupoli. Non c'è nessun segno di difesa della povera Giulia, ha organizzato un vero e proprio agguato" ha aggiunto, "l'imputato "ha inventato tutto, davanti a voi ha raccontato una storia che non ha senso. La scena del crimine è stata preparata con estrema cura".
"Un processo non indiziario, un articolato dibattimento che ha consentito a tutte e parti di arrivare alla formazione della prova: la perizia disposta d'ufficio dalla Corte d'assise, tutte le testimonianze e il materiale prodotto hanno dato un apporto significativo e un quadro chiarissimo" ha spiegato la pm. "Tutti i testi presentati hanno confermato, l'imputato ha confermato la propria responsabilità, seppure riteniamo sia stato l'ennesimo tentativo di manipolare la realtà a suo vantaggio. Non si è trattato di una confessione spontanea e di questo dobbiamo tenere conto. L'imputato ha ammesso i fatti quando ormai gli indizi erano schiaccianti, ha ammesso in fase di indagine e al processo", ha aggiunto. "Il dibattimento - ha detto la pm rivolgendosi alla Corte - ha consegnato prove certe e dunque la vostra decisione, qualunque sia, sarà serena e basata su prove certe"
Il "movente omicidio" è che "Giulia e Thiago erano diventati degli ostacoli" alla relazione con l'amante. Impagnatiello, ha ricordato la pm, dice all'amante "che non ci sarebbero stati più ostacoli alla loro relazione. Questo è il movente dell'omicidio, togliere di mezzo gli ostacoli: Giulia e Thiago erano diventati degli ostacoli"
Le parole della madre e della sorella
"Cara Giulia, non è più tempo di orrore, non è più tempo di bugie, di egoismo e cattiveria. Chiunque ti abbia incrociato nel percorso della vita, conserva oggi un dolce ricordo che resterà un segno indelebile nella sua anima", ha scritto su Instagram Loredana Femiano, madre di Giulia Tramontano.
"Non c’è giorno in cui non ci manchi. Il tuo ricordo è la nostra forza, la tua assenza il nostro silenzio più profondo. Sei parte di noi, oggi e per sempre", ha scritto su Instagram Chiara Tramontano, la sorella di Giulia.
Un lupo nel letto
"Giulia era una giovane brillante, una donna generosa, che aveva un'etica del lavoro e della famiglia. La sfortuna di Giulia Tramontano era di avere il lupo nel suo stesso letto e per questo va condannato al massimo della pena", ha detto Giovanni Cacciapuoti, avvocato di parte civile della famiglia Tramontano, "lui non sa cos’è l'amore, le sue donne sono il suo vanto, è un millantatore con una chiara volontà omicidiaria che persegue da mesi. Ha deciso di uccidere Giulia e il loro bambino non solo perché ostacolo alle sue realizzazioni personali, ma anche per uno stato di difficoltà economica che lui non voleva vivere. Ha ucciso con premeditazione la sua convivente, per futili motivi e con crudeltà".