AGI - Chiesa gremita e un lungo applauso hanno salutato il feretro di Matilde Lorenzi, la sciatrice 19enne morta lunedì in seguito a una caduta sulle piste da sci in Alto Adige, dove si stava allenando. "Hai voluto arrivare di fretta, il 15 novembre 2004, e lunedì hai deciso di andartene via di fretta. Ma io voglio solo ringraziarti, perchè io e papà abbiamo avuto la fortuna di essere stati scelti da te come genitori", ha detto tra le lacrime, Elena, la mamma di Matilde, durante la cerimonia. "Eri riservata, ti aprivi con calma - ha detto - ci hai donato tantissimo. Te ne siamo grati. Devi continuare a sciare là dove sei. Ti adoro. Grazie Matilde".
Nelle prime file, la mamma, il papà, la nonna, i fratelli e il fidanzato della sciatrice. Alle esequie hanno preso parte anche il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, e la sottosegretaria alla Difesa con delega alla promozione e al coordinamento delle attività sportive militari, Isabella Rauti, il sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito Salvatore Camporeale e il comandante delle truppe alpine Michele Risi.
Sopra la bara, la bandiera italiana. Bianchi, rossi e verdi anche i fiori del cuscino che copre la bara. Accanto, il cappello da alpino di Matilde e in terra, vicino alla bara, uno sci, portato in chiesa dalla sorella. "Il dolore sembra un velo che oscura la vita - ha affermato nell'omelia monsignor Alessandro Gribaudo - quel dolore che non trova alcun senso, ma è segno di ciò che dà valore alla vita, il coraggio di amare, di creare affetti e stare insieme. Il signore ci chiede non di cancellare il dolore, ma di vivere con lui". "Invece per Matilde - ha detto - si è accesa una luce infinita. La luce che illuminava quella pista è diventata senza notte. Non ci sono più le vittorie sulla pista, ma c'è la vittoria sulla morte. Matilde ci indica di cercare quella luce". Moltissimi i giovani, tra le lacrime, che stanno partecipando al funerale, con indosso le tute delle società sportive. Intanto, Giaveno si è fermata dalle 10 per rispettare il lutto cittadino e ricordare Matilde.
Il progetto in suo nome
"Matilde ci ha chiamati a fare un duro lavoro con la sua scomparsa, che dovrà essere fatto da tutti insieme", ha detto Adolfo Lorenzi, il papà di Matilde. "Il progetto - 'Matildina4safety' - che porteremo avanti, per cui busseremo a tutte le porte - ha sostenuto - la manterrà in vita per tutti noi". Si tratta di una raccolta fondi per lo sviluppo di sistemi di sicurezza individuali per lo sci alpino, attraverso la ricerca di nuove tecnologie per alzare il livello di sicurezza degli atleti. Il progetto prevede interventi mirati sui caschi e sui sistemi di protezione del collo e della testa, per diminuire traumi e impatti di torace, tronco, pancia (airbag) e di protezione antitaglio.
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Previsto anche il coinvolgimento di aziende leader del settore, con università e mondo della ricerca e con le consulenze delle strutture sanitarie. I primi capitali raccolti serviranno per individuare aziende e stakeholders interessati per lo sviluppo di nuovi prototipi di sistemi di sicurezza. In una seconda fase, ci sarà l'assegnazione della produzione e commercializzazione delle attrezzature. Fuori della chiesa dove si celebreranno tra pochi minuti i funerali di Matilde, sono affissi dei manifesti con la spiegazione del progetto. "Con il tuo contributo, possiamo percorrere una nuova strada, nel ricordo di Mati - si legge - il tuo passaparola farà la differenza".
La sorella: "Mi manca l'aria da lunedì"
"Ci lasci un vuoto immenso, devastante, mi manca l'aria da lunedì". Sono sicura che sarai proprio tu a guidarmi nelle mie scelte. Sono immensamente grata di averti avuta come sorella. Buona discesa libera Matildina", ha detto commossa Lucrezia, la sorella di Matilde.