AGI - Pesce sparito a causa del massiccio afflusso di acqua dolce scaricata dai fiumi in mare, tronchi galleggianti che rappresentano una minaccia per le imbarcazioni, detriti che finiscono nei motori delle barche danneggiandoli. Lo riferisce Coldiretti spiegando che "sono le conseguenze dell'ondata di maltempo che si è abbattuta sull'Italia e che oltre a città e campagna non ha risparmiato il settore della pesca a partire dalla Liguria". "A farne le spese sono state soprattutto le imbarcazioni della piccola pesca, con i pesci che si sono allontanati dalle zone costiere in cerca di mare più pulito - spiega Coldiretti Pesca - a causa dell'arrivo dell'acqua dolce mescolata a fango, che fiumi e torrenti hanno riversato in gran quantità.
Ma a minacciare l'attività sono anche i detriti trascinati in mare dalla violenza delle acque, anche a causa di alcune politiche insensate che non permettono agli agricoltori la manutenzione dei corsi d'acqua. Il risultato è che le imbarcazioni devono fare i conti con la presenza in mare di tronchi e altri oggetti pericolosi che possono danneggiare gli scafi quando non, addirittura, squarciarli, soprattutto nel caso di natanti più piccoli. I detriti più piccoli rappresentano, invece, una minaccia per eliche e motori, anche per le navi ferme nei porti. Considerato che gli effetti dei cambiamenti climatici sono diventati ormai sempre più frequenti, Coldiretti Pesca chiede misure strutturali per il settore, con strumenti normative e risorse adeguate per poter intervenire tempestivamente a sostegno delle marinerie nazionali".