AGI - Sono stati centinaia i lavoratori che oggi a Borgo Panigale, nel Bolognese, hanno presidiato lo stabilimento della Toyota Material Handling per lo sciopero di otto ore indetto dopo che mercoledì due operai sono morti per un'esplosione. Oltre ai rappresentanti sindacali, c'era anche l'amministratore delegato della società, Michele Candiani, che ha elogiato la squadra di soccorso intervenuta prontamente dopo l'incidente salvando anche una vita: "Sono stati dei leoni perché sono stati coraggiosi, sono entrati, hanno prestato immediatamente soccorso alle persone", ha raccontato ai cronisti.
"Ho saputo ieri", ha riferito l'ad, "che una persona si è salvata grazie a loro e quindi quello che dico è che io ho visto un'evacuazione ordinata, pur in una situazione drammatica, fatta da persone addestrate, capaci, una squadra pronta e coraggiosa. Ho visto la comunità Toyota, perché noi siamo una comunità, stringersi e sostenersi uno con l'altro".
La società ha fermato le attività dello stabilimento chiedendo la cassa integrazione per tutti i lavoratori. "Noi - ha aggiunto Candiani - vogliamo ripartire velocemente ma dobbiamo lasciare il tempo a tutti gli organi investigativi di capire cosa è successo, la dinamica non è chiara quindi ci sarà tempo per comprenderlo. Oggi è la giornata del rispetto verso questi due poveri ragazzi che sono finiti così", ha aggiunto.
Cgil, Cisl e Uil hanno indetto uno sciopero per l'intero comparto metalmeccanico mentre il presidio davanti all'azienda è stato convocato da Usb. In molti hanno portato fiori o un ricordo per i due lavoratori morti, il 34enne Fabio Tosi e il 37enne Lorenzo Cubello. Il più grave degli 11 feriti, un 24enne, rimane ricoverato in rianimazione all'ospedale Maggiore di Bologna e la prognosi è sempre riservata. Proseguono intanto le indagini: prende corpo l'ipotesi che a esplodere, provocando danni ingenti a un capannone, sia stato uno scambiatore di uno dei sistemi di condizionamento situato in un'area esterna.
La richiesta dei sindacati è di "aprire l'ammortizzatore sociale, intanto di dare garanzie a tutti i lavoratori, compreso chi ha contratti in scadenza", ha spiegato Simone Selmi, segretario della Fiom di Bologna, poi "vanno avviati gli ammortizzatori sociali anche per i lavoratori somministrati e in più abbiamo chiesto un'integrazione salariale che pareggi al 100% i salari di tutte le lavoratrici e i lavoratori che oggi sono presenti all'interno dello stabilimento di Toyota, compresi i lavoratori in somministrazione". "È chiaro che servono tempi rapidi perché fermare uno stabilimento di 850 lavoratori necessita di interventi celeri, quindi una velocità e massima trasparenza rispetto alle indagini", ha aggiunto.