AGI - "Avevo paura di finire per strada, Però un giorno Carlo mi ha detto: ehi Sulay, c'è la Renner, un'industria che fa colori, e sta cercando gente che abbia voglia di lavorare.... e io ho tanta voglia di lavorare ". Sulayman Waggeh, 18 anni (ma 15 all'epoca dei fatti) originario del Gambia, dal 1 luglio 2024 è stato assunto a tempo indeterminato da Renner Italia nell'ambito del progetto di welfare abitativo in partnership con Cnos-Fap Castel de' Britti. All'AGI racconta la sua storia a lieto fine, che sembra un romanzo. La madre morta quando aveva due anni, il padre contadino con una nuova moglie, cinque o sei fratelli, anche se ne ha conosciuto solo uno. Nessuno spazio per lui nella nuova famiglia di suo padre, poi le amicizie, l'esperienza della solitudine, la decisione di prendere 'La Strada' e di cercare il sogno lontano dall'Africa, in Europa.
"Dovevo andare lontano dal Gambia, sognavo una vita diversa ma non sapevo dove andare - racconta Sulayman - non sapevo dove andare ma sapevo che non potevo tornare. Sono stato in carcere in Libia, ma non ho mai pensato di non farcela". A Bologna, dal prossimo novembre, Sulayman sarà il primo a occupare i nuovi alloggi previsti da Renner per i futuri dipendenti rifugiati che arriveranno dai Salesiani. Oggi Sulayman confeziona i colori di Renner Italia.
Dietro all'impegno del giovane migrante - che ha iniziato anche un percorso con un logopedista che lo sta aiutando nel suo inserimento con la lingua italiana - c'è il Cnos-Fap Salesiani Castel de' Britti di San Lazzaro di Savena (Bo), centro di formazione professionale per operatori del legno, accreditato dalla Regione Emilia Romagna, che lo sta sostenendo anche in questo percorso di inserimento linguistico. Renner Italia collabora da anni con il centro alla realizzazione del piano didattico per la parte della verniciatura dei mobili. L'Opera Salesiana di Castel de Britti, dal canto suo, è impegnata in prima linea anche ad accogliere e a formare giovani rifugiati. Attraverso due strutture, il centro di accoglienza straordinaria e il sistema accoglienza e integrazione, i salesiani a San Lazzaro - che si ispirano all'operato di Don Bosco - ospitano piu' di cinquanta persone.
"Quando mi hanno contattato per sapere se ci fossero allievi disponibili a lavorare per Renner - racconta all'AGI Carlo Caleffi, direttore dell'Opera Salesiana di Castel de' Britti -, ho subito realizzato che era una preziosa opportunità. Siamo impegnati quotidianamente nella formazione di qualità e riusciamo a inserire molti validi elementi nel circuito del lavoro, anche se nel tempo ho verificato che per i nostri giovani il problema principale non è occupazionale, ma abitativo". Il progetto mette infatti insieme due esigenze - reperire operai disponibili qualificati, sempre piu' rari - dando una risposta alle loro esigenze primarie, a partire dalla casa. Troppo alti i costi per l'affitto ( +20,2% rispetto al 2023 per l'affitto di una stanza), in una città, Bologna, in cima alle classifiche per l'emergenza abitativa che vivono studenti e lavoratori.
È nata cosi' l'idea di un progetto di "welfare abitativo" che la Renner ha accolto con disponibilità e lungimiranza, decidendo di ristrutturare un vecchio immobile a Minerbio dove andranno a vivere i giovani operai. "È importante - conclude Caleffi nel colloquio con AGI - che l'alloggio sia temporaneo, per un periodo iniziale, in modo da permettere ai giovani di adattarsi, di mettere da parte qualche risparmio. Successivamente, ci sarà un ricambio, perché l'obiettivo è l' inclusione sociale, ma anche la crescita personale e la realizzazione dei giovani, che gradualmente dovranno camminare sulle proprie gambe".