AGI - "Proprio nel giorno dell'udienza del processo Open Arms contro Matteo Salvini, l'ordinanza che non convalida il trattenimento degli immigrati in Albania è particolarmente inaccettabile e grave. I giudici pro-immigrati si candidino alle elezioni, ma sappiano che non ci faremo intimidire". Così una nota della Lega commenta la decisione del tribunale di Roma nei confronti dei migranti del Cpr italiano di Gjader, in Albania. Il provvedimento era stato emesso nei confronti di dodici migranti che fanno parte del gruppo dei 16 trasportati in Albania con una nave della Marina Militare italiana.
"Il tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento del nostro assistito, un cittadino bengalese richiedente protezione internazionale, ritenendo di disapplicare la qualifica di paese terzo di origine sicura sulla base della sentenza della Corte di Giustizia Ue dello scorso 4 ottobre. Poiché il Bangladesh non può' essere, alla luce di tale giurisprudenza considerato automaticamente un paese sicuro, il trattenimento è privo di titolo". Cosi' gli avvocati Silvia Calderoni, Paolo Iafrate e Arturo Salerni. "L'insussistenza, come esposto, del presupposto necessario per la procedura di frontiera e per il trattenimento determina l'assenza di un titolo di permanenza del richiedente protezione nelle strutture di cui all'art. 4, comma 1, del Protocollo e all'art. 3, comma 4, della Legge di ratifica - aggiungono - Il giudizio di convalida dei trattenimenti è uno strumento di garanzia, necessaria per principio costituzionale, dello status libertatis, che deve, quindi, essere riacquisito in caso di non-convalida". "In forza del Protocollo, in caso di non convalida del trattenimento e di mancanza del titolo di permanenza nelle strutture albanesi, come nel presente caso, lo status libertatis può essere riacquisito soltanto per il tramite delle Autorità italiane e fuori del territorio dello Stato albanese, delineandosi di conseguenza, in assenza di alternative giuridicamente ammissibili, il diritto del richiedente protezione a riacquisire lo stato di libertà personale mediante conduzione in Italia. Le autorità italiane, hanno quindi il dovere di riportare in Italia le persone trattenute e così consentire loro l'esercizio del diritto di asilo sul territorio italiano", concludono.
Le parole della premier Meloni
"Pd, M5S e AVS hanno presentato un'interrogazione alla Commissione europea chiedendo se intende aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia per l'accordo sui flussi migratori con l'Albania. Avete capito bene: alcuni partiti italiani stanno di fatto sollecitando l'Europa a sanzionare la propria Nazione e i propri cittadini, con il solo obiettivo di colpire politicamente questo Governo. Una vergogna che non può passare inosservata". Cosi', in un post su X, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni
La replica di Schlein
"La sezione Immigrazione del Tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento dei migranti all'interno del Centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader in Albania. Lo avevamo detto, non perché siamo veggenti ma perché leggiamo le leggi". Cosi' la segretaria del Pd, Elly Schlein, nella sua relazione introduttiva alla direzione nazionale del partito. "Adesso - ha aggiunto - mi rivolgo al governo e alla presidente Giorgia Meloni: fermatevi e tornate indietro. Dovete smontare tutto e chiedere scusa agli italiani". "Altro che modello: l'accordo che avete fatto con l'Albania e' un accordo contro la legge, fuorilegge, che viola il diritto internazionale, europeo e nazionale". Per l'operazione tesa a "deportare" i migranti in Albania "sono stati buttati 800 milioni di euro, risorse che si potevano invece usare per abbattere le liste di attesa nella Sanità', conclude.
La reazione dell'Anm
"I giudici applicano le norme, volute dal nostro ordinamento e dall'ordinamento europeo di cui noi facciamo parte integrante". Lo ha detto il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia, ospite a 'Tagada'' su La7, rispondendo a una domanda sulla decisione del tribunale di Roma di non convalidare il trattenimento dei migranti in Albania. "L'ordinamento sovranazionale vince, perché apparteniamo a un ordinamento europeo che ha una posizione di primazia sulla legge interna" per cui "va disapplicato l'elenco se inserisci tra i paesi sicuri quelli che secondo l'ordinamento europeo tali non possono essere considerati. Il giudice ha il dovere di tenere conto della normativa sovranazionale".