AGI - L'ultima carezza di una figlia alla madre: "Mamma, hai i capelli tutti bruciati". "Mi ha chiuso in macchina con le fiamme. Mi sento morire". Ed è proprio in quell'istante che la 60enne Maria Angela Turturo, davanti agli occhi della figlia Antonia e del personale sanitario dell'ospedale "Perinei" di Altamura, ha esalato l'ultimo respiro. Parole sussurrate e un'altra vita spezzata, un altro femminicidio che si aggiunge agli oltre 65 già registrati in Italia dall'inizio del 2024, secondo i dati del Viminale.
L'ultimo episodio si è verificato a Gravina in Puglia, a circa 55 km da Bari: per il delitto, la polizia di Stato ha arrestato questa mattina il 65enne Giuseppe Lacarpia, pregiudicato e marito della donna, con l'accusa di omicidio premeditato e aggravato.
Secondo la ricostruzione dei fatti, la tragedia è avvenuta nella notte di domenica 6 ottobre, lungo strada vicinale dei Pigni. L'uomo avrebbe appiccato il fuoco alla propria automobile, una Fiat Panda X, con la moglie all'interno. Nonostante la vittima sia riuscita a fuggire dall'auto in fiamme, riportando ustioni parziali, è stata brutalmente aggredita dal marito. Lacarpia l'ha immobilizzata sull'asfalto in posizione supina, schiacciandola con il proprio corpo - che pesava circa 100 kg - e posizionando le ginocchia sull'addome, esercitando pressione sullo sterno con le braccia. Questo avrebbe provocato alla donna fratture gravi allo sterno e alle costole, causando la compressione del cuore e, infine, l'arresto cardiocircolatorio che ha portato al decesso della 60enne.
Maria Turturo è stata immediatamente soccorsa dal personale del 118 e trasportata all'ospedale della Murgia "Perinei" di Altamura. Mentre i soccorsi erano in corso, un agente del commissariato di Gravina le si è avvicinato per chiedere cosa fosse successo. La donna, ancora cosciente nonostante le ferite, ha dichiarato: "Mi voleva uccidere mi ha messo le mani alla gola". La figlia Antonia, che era accorsa in ospedale, ha raccontato ai magistrati di aver trovato la madre in "condizioni pietose", aggiungendo: "Si vedeva che aveva il petto deformato". "Era su un lato, aveva il collare. Mamma era lucida - aggiunge -, perhé' ha parlato perfettamente con me".
La vittima, infatti, le avrebbe raccontato che il marito aveva tentato di ucciderla. Una prima ispezione cadaverica, condotta dal medico legale, ha confermato che la morte della donna e' stata causata dalla forte compressione esercitata sullo sterno. Gli esami hanno rivelato la presenza di "plurime fratture costali anteriori scomposte e incassate verso il parenchima, a partire dalla III costa anteriore a destra e dalla II a sinistra". Queste fratture avrebbero compresso il cuore, determinando l'arresto cardiaco. I poliziotti, inizialmente intervenuti per quello che sembrava un incidente stradale, hanno trovato sul posto il marito della vittima, che ha riferito di aver perso il controllo dell'auto e di essere finito contro un muro. L'uomo ha dichiarato che, dopo l'urto, il veicolo avrebbe preso fuoco e che lui avrebbe estratto la moglie rimasta incastrata. Anche Lacarpia è stato portato al "Perinei" con un'altra ambulanza e dimesso con una prognosi di tre giorni per una contusione.
Il video che racconta il disperato tentativo di difesa
"Quando mi sono avvicinata alla signora per vedere come stesse, perché lei era lucida e parlava, mi ha detto frasi che non riesco a dimenticare: 'Mi voleva togliere davanti'". Sono le parole della testimonianza di una giovane che ha assistito al femminicidio. La giovane, che era in auto con il fidanzato e un amico, sarebbe intervenuta nell'immediatezza sul posto, all'1:45 circa: i ragazzi, avendo visto delle fiamme molto alte, inizialmente pensavano fosse l'incendio di alcune foglie secche. Man mano che si avvicinavano, si sono accorti che le auto provenivano da un'auto e che una donna gridava alla ricerca di aiuto. I ragazzi avrebbero voluto aiutare la signora, uscendo dall'auto, ma sarebbe prevalsa la paura del fatto che l'uomo potesse avere un'arma.
Lacarpia li avrebbe guardati, loro avrebbero gridato "Ma cosa stai facendo?", senza ricevere risposta. Anzi, il 66enne si sarebbe rimesso sopra la donna, riprendendo a spingere con le mani sul petto. Nel video, della durata di circa 15 secondi, si vede l'uomo che compie il gesto e, a circa 7 metri dall'auto, completamente avvolta dalle fiamme. "L'uomo tiene entrambe le mani premute sul petto della donna, che si dimena e batte ripetutamente un braccio sull'asfalto - si legge -. L'inquadratura si sposta accidentalmente per un secondo e poi torna a registrare l'immagine sui due. Si nota la donna che con un braccio sembra volersi difendere dall'uomo il quale tenta di bloccarle l'arto con la mano. Durante il video si sentono distintamente le urla della ragazza che sta riprendendo indirizzate all'uomo e urla frasi 'lasciala', ma che 'cosa stai facendo', e al termine del video si sente la voce concitata di un ragazzo". Sarebbero poi arrivati altri due ragazzi, che avrebbero aiutato la donna, allontanandola dall'auto in fiamme, mentre il 65enne si avvicinava alla macchina, ancora in fiamme, per prendere la borsetta della donna, che era fuori dall'abitacolo e la tiene lui in mano e si mette sul ciglio della strada e non dice niente.