AGI - Una piccola grande storia in parte trascurata dalle cronache dei tristemente famosi tragici eventi di quei giorni sull'Appennino tosco-emiliano, nei pressi della Linea Gotica non troppo lontano da Monte Sole, scolpita pero' nei cuori di chi è ancora oggi è testimone di quei fatti, come Giancarlo Serra, 89 anni, che era un bambino in braccio a suo padre, e Laura Vitali, la donna più anziana del paese, che a febbraio ne compie 101 e che quel giorno ne aveva 21.
Era il 28 settembre 1944, alla vigilia della strage di Marzabotto: i tedeschi, che erano ritornati a cercarlo non avendolo trovato la prima volta, furono visti arrivare da una viuzza del paese di Qualto proprio di fronte alla chiesa e chiesero dov'era il prete. Don Medardo Barbieri, 32 anni, era nato a Santa Maria in Strada, nel comune di Anzola Emilia, il 28 gennaio 1912, figlio di Gherardo e Nanetti Carolina. Aveva seguito gli studi nel seminario di Bologna ed era stato ordinato sacerdote il 28 marzo 1936 dal Card. Giovanni Battista Nasalli-Rocca di Corneliano insieme ad altri 33 diaconi. Arrivato da meno di un anno nel piccolo paesino in sasso frazione di San Benedetto Val di Sambro, forse era stato mandato li' da Bologna per "protezione", per allontanarlo da un luogo che ormai era diventato insicuro per il suo comportamento contrario al "regime".
Aveva già comunque un forte legame con i suoi parrocchiani; era nascosto, ma si consegnò spontaneamente: gli uomini del paese, per paura di essere portati via, si erano nascosti nel campanile. La popolazione fu rinchiusa dentro una casa di fronte alla chiesa. Videro trascinare via don Medardo, in una fredda giornata di fine settembre, e di lui non si seppe più nulla: era insieme a due soldati americani, di cui non si conosce il nome, che quel giorno arrivano a Qualto e chiesero aiuto alla popolazione, per avere cibo e lavarsi.
Dalle testimonianze risulta siano stati arrestati insieme al parroco, qualcuno dice di averli rivisti qualche giorno dopo nascosti in un fienile. A 80 anni dalla cattura, a Qualto è stato presentato un libro che cerca di fare luce sulla storia del prete di cui non si trovò mai il corpo, e che risulta ancora oggi un disperso di guerra. "Don Medardo Barbieri trasferito dalla parrocchia di Santa Maria della Carità di Bologna alla parrocchia di Qualto, fu portato via dai tedeschi dal paese il 28 settembre 1944 - racconta all'AGI Giuliana Fornale', presidente dell'Aned (Associazione Nazionale ex deportati) di Bologna e autrice del libro "Dal prit a n aven pio' savo' gnint" - Quando i tedeschi arrivarono in paese chiesero di parlare con il prete, la madre che viveva con lui, disse che non c'era. I tedeschi apparentemente soddisfatti lasciarono il paese, ma ritornarono nel pomeriggio per cercarlo, volevano lui" il reverend" che doveva parlare con il comandante per poi ritornare, un ritorno che poi non avvenne mai.
Nel frattempo - racconta ancora all'AGI Giuliana Fornale' - la popolazione era stata rinchiusa, dai tedeschi, all'interno di un'abitazione vicino alla canonica e il timore fra le persone era quello che potesse succedere qualcosa di terribile. Sembra evidente che il sacrificio del parroco, che si presento' spontaneamente ai tedeschi, evito' che si verificasse una ritorsione nei confronti dei qualtesi. Infatti quando uscirono, il parroco non c'era piu', era stato portato via per destinazione ignota. Con il mio libro ho cercato di rispondere alla domanda: " che fine fece don MEDARDO?" Su cui apparentemente non si seppe piu' nulla".