AGI - Strage familiare questa mattina a Nuoro. Un uomo di 52 anni, Roberto Gleboni, ha ucciso a colpi d'arma da fuoco la moglie Giusi Massetti, e ha sparato ai tre figli: la più grande, la 26enne Martina, è deceduta sul colpo, mentre è stata dichiarata la morte cerebrale del fratellino di 9 anni dopo poche ore dal trasporto in ospedale di Nuoro, dove rimane ricoverato l'altro figlio 14enne in condizioni non preoccupanti.
La ricostruzione
Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, Gleboni ha sparato con una pistola calibro 7,65 contro la moglie Giusi e i tre figli nella casa in affitto al pianoterra in via Ichnusa 5. Poi ha rivolto l'arma contro il vicino di casa, incontrato casualmente nel pianerottolo.
L'omicida si è quindi allontanato dall'abitazione per raggiungere quella della madre, Maria Esterina Riccardi, 83 anni, in via Gonario Pinna 5. Il figlio ha aggredito anche lei (che ha riportato un trauma cranico) e le ha sparato un colpo di pistola prima di uccidersi con la stessa arma. Non sono preoccupanti le condizioni del figlio quattordicenne, l'unico sopravvissuto della strage, dopo la morte cerebrale del fratellino.
A carico di Roberto Gleboni non risulta alcuna segnalazione di denunce o violenze in famiglia. Un vicino di casa lo descrive come una persona estremamente disponibile, al punto da offrirsi di prestargli la propria auto dopo che la sua era diventata inutilizzabile dopo un tentativo di furto. Cosa abbia spinto l'operaio forestale a sterminare la famiglia è tutto da ricostruire.
Sul posto, transennato dalle forze dell'ordine e dove, dopo la scoperta dei corpi, sono risuonate urla di rabbia e di disperazione, sono intervenuti i sostituti procuratori della Repubblica, Riccardo Belfiori e Sandra Piccicuto, oltre ai reparti specializzati dei carabinieri e della polizia per i rilievi scientifici. Le indagini, coordinate dalla Procura, sono affidate all'Arma e alla Polizia di Stato, che procedono congiuntamente.
La dedica di Martina al padre
Solo due anni fa Martina aveva dedicato la sua laurea proprio al padre. "A mio padre, l'amore più grande della mia vita", aveva scritto la ragazza nella dedica, in cui ricordava innanzi tutto la madre, "che ci ha creduto prima che ci credessi io". Roberto Gleboni, una decina di anni fa, da componente del direttivo territoriale e regionale della Fai Cisl e all'epoca operaio semestrale dell'antincendio a Nuoro, si era occupato della vertenza dei precari dell'allora Ente foreste della Sardegna, oggi agenzia regionale Forestas.