AGI - Nella mattinata le forze dell'ordine hanno sgomberato una tendopoli dove avevano trovato rifugio alcuni migranti in viale Pretoriano nell'area a ridosso delle Mura Aureliane, a pochi passi dalla stazione Termini e del centro Caritas di Roma. L'intera area è stata successivamente ripulita dai rifiuti dai servizi speciali di Ama. L'Ama è intervenuta con una task-force composta da 18 operatori con l'ausilio di 12 mezzi a vasca, 1 bobcat e 1 maxi-compattatore.
"Il maxi sgombero, paventato nelle settimane scorse e contro il quale il Polo aveva da subito espresso totale e assoluta contrarietà, fornendo un elenco dettagliato di soluzioni alternative per restituire dignità alle persone e al quartiere, rappresenta l'ennesimo atto prevaricatorio di un modo di fare politica che sembra non conoscere più il significato di accoglienza e solidarietà e che agisce sull'onda di paure immotivate, una politica incapace di distinguere i bisogni delle persone dalla criminalità, una politica senza aderenza con il territorio, incapace, forse, o comunque senza volontà di ascolto. Temiamo che lo sgombero di oggi sia l'assaggio di quello che avverrà, l'installazione delle cancellate, che il Polo non accetterà passivamente, e contro le quali non smetterà mai di chiedere un passo indietro" scrive il Polo Civico Esquilino che raccoglie una quarantina di realtà associative della zona che definisce lo sgombero di stamattina "aberrante".
"Sono settimane che pubblicamente si è chiesta l'apertura di un tavolo di concertazione con il Comune e con il Municipio sul tema dell'accoglienza, un tavolo che potesse rappresentare l'inizio di un percorso condiviso e costruttivo da compiere e costruire insieme, associazionismo e istituzioni. La richiesta è caduta nel vuoto e al contrario le operazioni di ostilità hanno subito una netta accelerazione" conclude la nota.
Delle tante associazioni romane impegnate nella cura degli "ultimi" anche Nonna Roma ha espresso il proprio disappunto verso l'azione dell'Ama, chiamando in causa direttamente il Campidoglio.
"In seguito allo sgombero, sono state installate delle cancellate provvisorie, un anticipo di quelle definitive che si vorrebbero creare in vista del Giubileo. Il Comune di Roma sapeva di questa operazione di sgombero? La Sala Operativa Sociale era presente per dare sostegno alle persone sgomberate? Queste ultime che fine hanno fatto? Sono solo alcune delle domande a cui pretendiamo delle risposte da parte della giunta capitolina, da cui ci aspettiamo - inoltre - una presa di posizione netta contro queste operazioni di sgombero e contro la creazione di presunte cancellate" scrive l'associazione che prosegue "come Nonna Roma non accetteremo passivamente la realizzazione di ignobili forme di architettura ostile nè tollereremo politiche repressive contro i marginali di questa città. La Giunta comunale non può più nascondersi dietro a un dito. Decida da che parte stare. Noi già lo sappiamo".
La replica del sindaco Gualtieri, tempesta in un bicchier d'acqua
"Una tempesta in un bicchier d'acqua", Ospite di "Agora'" su Rai 3 il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ridimensiona le polemiche innescate, anche tra le fila dem, dallo sgombero di una tendopoli in viale Pretoriano, nell'area a ridosso delle Mura Aureliane.
"Nessun intento punitivo - assicura il sindaco - ma un intervento di routine a tutela di un monumento prezioso quale le Mura Aureliane: non ci si può accampare li', e le tendopoli abusive vengono sgomberate, accade regolarmente. Tutto è stato fatto anche stavolta con la massima cura e attenzione per le fragilità, si tratta di polemiche assurde e insensate".