AGI - "È con grande rispetto e profonda emozione che ci ritroviamo oggi ad Ampezzo in occasione dell'80esimo anniversario della zona libera della Carnia e dell'Alto Friuli. Una cerimonia resa ancora più solenne, signor Presidente, dalla sua volontà di rendere omaggio a una pagina della storia che pur scritta in tempi di enorme dolore rappresenta per noi tutti un inestimabile patrimonio di memoria". Cosi' il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, intervenendo alla commemorazione degli 80 anni della Zona Libera della Carnia con il presidente della repubblica, Sergio Mattarella.
"La zona libera della Carnia fu infatti una straordinaria testimonianza di lotta per la democrazia, nel pieno di uno dei periodi più bui della nostra storia. Uomini e donne di questa terra seppero dare vita a un'esperienza unica: un'autentica parentesi di libertà nel mezzo dell'occupazione nazifascista".
"Tra la primavera e l'autunno del 1944 la Carnia e l'Alto Friuli - ha continuato Fedriga - non furono solo teatro di scontri militari, ma un luogo dove la forza della comunità si manifesto' nella difesa dei valori fondamentali di giustizia, solidarietà e democrazia".
"Ricordiamo oggi insieme il coraggio di quei civili che in un contesto di violenza e paura volevamo farsi carico di decisioni difficili che con grande sacrificio seppero dare corpo a una nuova visione di libertà. La loro esperienza ci ha consegnato una libertà che non possiamo dimenticare". Il Presidente del Fvg ha poi aggiunto che "la commemorazione di oggi non va letta esclusivamente come un puro e doveroso contributo al passato, ma anche come un richiamo al presente e un monito per il futuro".
Secondo Fedriga, "l'attuale contesto geopolitico, con i sanguinosi conflitti alle porte dell'Europa, ci impone di mantenere alta l'attenzione sui diritti e le libertà conquistati nel secolo breve. L'errore che non possiamo concederci è infatti darli per acquisiti. Al contrario, dobbiamo essere consapevoli di quanti valori che trovano la loro più alta espressione nella nostra Carta Costituzionale vadano tutelati e coltivati quotidianamente in ogni loro forma, pena il loro declassamento a vuote e, pertanto - ha concluso - sacrificabili enunciazioni di principio. Un compito gravoso al cui esperimento la nostra ricca storia può correre in soccorso".