AGI - È stato arrestato il ragazzo che ieri notte ha aggredito tre infermieri al pronto soccorso del Policlinico Riuniti di Foggia. Si tratta di un 19enne accusato di "lesioni personali a personale esercente professione sanitaria e resistenza a pubblico ufficiale". Il giovane è stato condotto in carcere.
Ieri sera il ragazzo si è presentato al pronto soccorso in evidente stato di alterazione e mentre gli infermieri lo stavano registrando li ha aggrediti con calci, schiaffi e pugni. Sul posto è giunta una pattuglia dei carabinieri che ha bloccato e poi arrestato l'aggressore.
Mercoledì scorso nel Policlinico foggiano diversi medici dell'equipe di Chirurgia toracica erano stati aggrediti da cinquanta persone, tra parenti e amici, di una ragazza di 23 anni, deceduta poco prima durante un intervento chirurgico. I medici e gli infermieri per sfuggire alla furia degli aggressori erano stati costretti a barricarsi in una stanza dell'ospedale. Il video era diventato virale sui social.
"La recente aggressione che ha coinvolto i medici del policlinico di Foggia conferma quanto la Cisl sostiene da tempo, ossia che esiste nel Paese un importante e delicato problema di salute pubblica nazionale". E' quanto sottolinea il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, nonchè reggente della Cisl Medici nazionale. "In particolare è triste constatare che la stessa Organizzazione Mondiale della sanità accanto ai rischi tradizionali per la salute del lavoratore e ai rischi psicosociali emergenti legati all'organizzazione del lavoro abbia dovuto associare il tema della violenza sul posto di lavoro. Le statistiche dell'Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e Socio-sanitarie, al quale partecipa anche la Cisl medici, segnala nel 2023 ben 18.000 operatori vittime di atti di aggressione di cui il 26% di tipo fisico, fra i quali le donne rappresentano il 64% del personale coinvolto".