AGI - Si è avvalso della facoltà di non rispondere James Cutfield, il comandante del veliero Bayesian, naufragato otto giorni fa nelle acque di Porticello, nei pressi di Palermo. Cutfield era stato convocato dai pubblici ministeri di Termini Imerese Palermo che indagano sulla morte di sette persone provocata dal naufragio dell'imbarcazione. Accompagnato dagli avvocati Aldo Mordilia e Giovanni Rizzuti, l'esperto marinaio neozelandese di 51 anni ha deciso di non rispondere alle contestazioni di omicidio plurimo colposo e naufragio colposo che gli vengono mosse.
"Il comandante Cutfield è molto provato e noi difensori siamo stati nominati soltanto ieri: non abbiamo così ancora avuto il tempo di articolare la difesa in maniera compiuta, cosa che ci ripromettiamo di fare in questi prossimi giorni". Lo ha detto l'avvocato Giovanni Rizzuti, che con il collega genovese Aldo Mordilia assiste James Cutfield, indagato con le ipotesi di omicidio colposo plurimo e naufragio colposo per il naufragio del veliero Bayesian, che lo stesso marinaio neozelandese capitanava.
Nel frattempo, non si sono interrotte le attività della Guardia Costiera nel tratto di mare interessato dal naufragio. Le unità stanno svolgendo un’attività di monitoraggio ambientale sul luogo dell’affondamento, per scongiurare eventuali fuoriuscite di idrocarburi provenienti dallo scafo.
Le operazioni vengono svolte con l’impiego di mezzi navali della Guardia Costiera e mediante prelievi di campioni effettuati sulla colonna d’acqua in prossimità del relitto dai sommozzatori dei Nuclei Subacquei Guardia Costiera di Napoli e Messina, con l’ausilio di un veicolo subacqueo a controllo remoto (ROV – Remotely Operated Vehicle) e l’impiego di specifiche sonde parametriche per l’analisi e il monitoraggio qualitativo delle acque, in collaborazione con il personale dell’Arpa Sicilia.
Al momento non si registrano perdite dai serbatoi e non risultano tracce di inquinamento da idrocarburi.