AGI - Bombe carta contro la residenza del presidente del Taranto Calcio, il dimissionario Massimo Giove, sono state lanciate la scorsa notte. Indagini sono in corso da parte della Digos. Giove, che nei giorni scorsi ha lasciato la presidenza della squadra che milita nel campionato di Lega Pro, è oggetto di accese contestazioni da parte della tifoseria. Di recente c’è stato anche un corteo di un migliaio di tifosi, che dal centro della città si è mosso verso il Municipio, gridando slogan sia verso Giove, che verso il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci.
Giove si è dimesso perché, a suo dire, le incertezze che stanno segnando l'utilizzo dello stadio Iacovone a causa dei grandi lavori di ristrutturazione in programma per i Giochi del Mediterraneo del 2026, non consentono alla società calcistica di programmare con regolarità l'avvio della prossima stagione.
Nel frattempo, il Taranto ha sospeso il ritiro pre campionato, l'allenatore Eziolino Capuano ha lasciato la guida della squadra e la società è stata affidata a un direttore generale, Fabrizio Lucchesi, scelto dallo stesso Giove con l'incarico di traghettare il sodalizio sportivo verso nuovi acquirenti, che allo stato però non ci sono. Per venire incontro al Taranto, il progetto della ristrutturazione dello stadio Iacovone (importo 59,750 milioni di euro finanziati dallo Stato con i fondi di 275 milioni assegnati ai Giochi del Mediterraneo, copertura del complesso e capienza di 21mila spettatori) è stato impostato dalla società pubblica Sport e Salute prevedendo, attraverso una serie di accorgimenti, la possibilità che si facciano in contemporanea sia i lavori, che le partite del Taranto in casa. Sull'uso duale della struttura, però, non si e' ancora espressa la commissione pubblico spettacolo coordinata dalla Prefettura, che è l'organo abilitato a dare o meno il via libera una volta esaminati gli aspetti organizzativi, logistici e di sicurezza.