AGI - La procura di Tivoli ha emesso un decreto di fermo con l'accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione nei confronti di Domenico Ossoli, 73 anni, accusato di aver ucciso con un colpo di pistola sua moglie, la 72enne Annarita Morelli, questa mattina in via Palombarese 222, a Fonte Nuova, nella Capitale.
"Ho ucciso mia moglie", aveva confessato il sospetto entrando in una tabaccheria subito dopo l'omicidio. La donna è stata trovata cadavere all'interno della sua auto. Inutili i soccorsi del 118 che hanno constatato la morte dell'anziana. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Mentana e i colleghi della compagnia di Monterotondo che hanno fermato il marito prima di portato in caserma, dove ha di nuovo ammesso le sue responsabilità: "Sono stato io".
Annarita Morelli è stata uccisa con un colpo d'arma da fuoco, esploso a 'bruciapelo' all'altezza del deltoide sinistro, ha accertato il medico legale. Ossoli è stato trovato in possesso di un borsello al cui interno vi era una Beretta calibro 7,65 pronta all'uso con 8 colpi nel caricatore e un proiettile. Un proiettile, quello che ha ucciso la donna, era stato già esploso.
Ossoli ha ucciso sua moglie di 72 anni perché "non aveva mai accettato la decisione della donna di volersi separare", è la ricostruzione confermata dai figli della donna. L'uomo, secondo quanto raccontato, avrebbe più volte aveva affermato "piuttosto l'ammazzo ma non le do la separazione", era "geloso". Un controllo ossessivo sulla moglie dell'uomo, giunto a utilizzare un Gps nell'autovettura per monitorare i suoi spostamenti.
"Volevo spararle alle gambe, ma non ucciderla", ha affermato il settantatreenne, che ha negato di essere geloso indicando "altre ragioni che lo avevano spinto al gesto", senza menzionare la condizione di serrato controllo a cui aveva costretto la moglie, negandole qualsiasi scelta autonoma.