AGI - La polizia di stato di Torino sta eseguendo delle perquisizioni in tre abitazioni di militanti di estrema destra e nel circolo l'Asso di Bastoni, sede torinese di CasaPound.
La reazione di Casapound
"Le perquisizioni di questa mattina nei confronti dei nostri militanti e della sede torinese dell'Asso di Bastoni, con esito negativo, sono semplicemente uno spreco di soldi pubblici. Siamo al fianco degli indagati e siamo pronti a difenderci in tutte le sedi dove dimostreremo la nostra versione dei fatti" commenta in una nota CasaPound.
"Non sappiamo nemmeno se esista un referto e di quanti giorni di prognosi stiamo parlando, ma considerato che già il giorno dopo la vicenda il giornalista ha ripreso a lavorare e a rilasciare interviste in ogni dove, è piuttosto evidente che un litigio nato da una provocazione sia stato ingigantito e strumentalizzato" spiega il movimento politico.
"Se Andrea Joly non è solo in cerca di visibilità ma voleva davvero documentare l'evento di CasaPound a Torino, perché non risponde al nostro invito alla festa nazionale che si terrà a Grosseto a settembre? Da parte nostra c’è tutta la volontà e la maturità di gettare acqua sul fuoco e di evitare un clima di tensione e odio che evidentemente a una parte politica invece fa comodo - aggiungono - non ci faremo intimidire da azioni repressive e continueremo a difendere con fermezza le nostre idee e la nostra libertà di espressione".
"Chissà se i nostri militanti saranno contesi dai partiti per essere candidati in Parlamento come avvenuto per la Salis, o il presupposto sia partecipare ad azioni di terrorismo e aggressioni vigliacche armate di martelli, cosa ben diversa di un battibecco che ha causato due ginocchia sbucciate", concludono.