AGI - Erano chiusi in un grosso borsone nero da palestra o da sub, trovato intatto, i resti di Francesca Deidda, 42 anni, l'impiegata di San Sperate (Cagliari) scomparsa lo scorso maggio, ritrovati nel pomeriggio in una zona impervia di San Priamo, lungo la strada statale 125 dall'unità cinofila specializzata nella ricerca di cadaveri. Il corpo è già stato portato via dal luogo in cui è stato scoperto dopo ricerche cominciate la scorsa settimane nel luogo in cui per l'ultima volta era stato localizzato il cellulare della donna. Nei giorni scorsi erano stati trovati tracce di sangue, una pochette con cosmetici e il bite di Francesca, quindi le ricerche del corpo si sono concentrate in un'area ristretta.
La scoperta è avvenuta - secondo quanto apprende l'AGI - durante l'interrogatorio del marito della donna, Igor Sollai, autotrasportatore di 43 anni, in carcere dall'8 luglio scorso per omicidio aggravato e occultamento di cadavere, che anche stamattina ha continuato a proclamarsi innocente. Il pm Marco, informato del sopraggiungere di novità, ha sospeso l'interrogatorio in attesa di saperne di più e l'ha rinviato a lunedì prossimo. La novità, come appreso poi, era il ritrovamento dei resti umani nel borsone, all'apparenza un grosso sacco nero, nascosto nella boscaglia a circa 150 metri da dove erano state recuperate le altre tracce della donna.
Il fratello di Francesca, Andrea Deidda, 31 anni, si è affidato all'avvocato Gianfranco Piscitelli, il quale ha indicato come consulente del caso la nota criminologa Roberta Bruzzone. Domani alle 10 in Procura a Cagliari è previsto il conferimento dell'incarico per gli accertamenti sui resti al medico legale Roberto Demontis, che nel pomeriggio è stato chiamato sul posto del ritrovamento per un primo esame.