AGI - Un turista francese di 43 anni che era uscito per una classica 'corsetta' mattutina, questa mattina ha vissuto più di un attimo di paura quando si è visto attaccare da un orso bruno. Il fatto è accaduto nel Trentino occidentale, quello da sempre più abitato dai plantigradi.
L'attacco
Alle ore 7 circa lungo il sentiero degli Scaloni in località Naroncolo, nel comune di Dro nell'Alto Garda, l'attacco. Il jogger ha riportato ferite alle braccia e alle gambe ed è stato trasportato in elicottero all'ospedale 'Santa Chiara' di Trento. Non è in pericolo di vita. Sul luogo dove è avvenuto l'attacco è prontamente intervenuto anche il personale forestale che sta conducendo i rilievi del caso per ricostruire quanto accaduto. Sulla vicenda le associazioni animaliste chiedono chiarezza prima di prendere provvedimenti. Nelle ultime settimane nella zona fra Arco e Dro era stata segnalata una continua presenza di orsi. Plantigradi erano stati avvistati a Varignano di Arco e a Mandrea.
Una decina di giorni fa nella zona di Dro era stata avvistata un'orsa con dei cuccioli. L'attacco di un orso in Trentino negli ultimi anni si e' verificato diverse volte. Il 5 aprile del 2023 nei boschi di Caldes in Val di Sole, un plantigrado, identificato successivamente nell'orsa 'Jj4', ha attaccato e ferito a morte Andrea Papi, appassionato di montagna e di running di 26 anni che viveva proprio a Caldes.
Orsi: la difficile convivenza con l'uomo in Trentino
L'uomo, gli orsi e il Trentino, un rapporto diventato difficile ormai da molti anni. L'attacco nel comune di Dro a un turista straniero è l'ultimo di una lunga serie tra avvistamenti e attacchi dei plantigradi nella regione montuosa. In Trentino attualmente si stima la presenza di un centinaio di orsi, una quarantina in più rispetto al 2017. Nelle ultime settimane ci sono stati diversi avvistamenti e qualche 'falso attacco', soprattutto nella zona fra Arco e Dro nell'Alto Garda.
Risale al pomeriggio del 5 aprile 2023 l'episodio più grave, più sconcertante, più tragico: l'aggressione mortale ad Andrea Papi. Quella del 26enne di Caldes verrà ricordata la prima morte in Italia causata da un orso in più di un secolo. La tragedia si era consumata nei boschi di Caldes in Val di Sole e ha portato polemiche e denunce. La presenza degli orsi in Trentino è diventata da curioso richiamo per turisti, anche un problema sociale, un motivo di un forte e confuso dibattito sfociato querele, ordinanze di cattura e abbattimenti. Sempre molto accese le proteste con lettere, ricorsi fino alla Consiglio di Stato, sit-in da parte delle tante associazioni di animalisti e ambientalisti.
La Provincia Autonoma di Trento a seguito della morte di Papi ha accelerato la campagna informativa. Era il 1996 quando sulle montagne del Brenta iniziò il progetto 'Life Ursus' finalizzato alla tutela della popolazione di orso bruno. La fase operativa del progetto iniziò nel 1999 con la liberazione dei primi due esemplari: Masun e Kirka. Tra il 2000 e il 2002 vennero liberati altri otto plantigradi per un totale di dieci esemplari complessivi. In quest'ultimo gruppo c'erano anche Joze e Jurka, catturati in Slovenia e considerati tra i pionieri del progetto di reintroduzione sulla catena alpina.
Jurka era la madre di JJ1 'Bruno', ucciso in Baviera nel 2004 e adesso esposto al museo 'Mensch und Natur' all'interno del Castello di Nymphenburg a Monaco di Baviera. Gli orsi del Trentino negli ultimi anni tante volte sono saliti agli onori delle cronache per le loro incursioni soprattutto notturne anche nei centri abitati, per aver ferito escursioni: mai c'erano state vittime. Tra attacchi ma anche catture, fughe rocambolesche, visite notturne nei centri abitati, danneggiamenti ad arnie e pecore sbranate, i plantigradi sono stati molto attivi.
Grande protagonista era stato l'orso 'M49' che l'allora ministro dell'Ambiente Sergio Costa aveva ribattezzato 'Papillon'. Tra il 2019 ed il 2020 era considerato l'orso più ricercato d'Europa tanto da essere stato l'argomento più seguito dagli italiani nell'estate 2019, l'ultima senza il coronavirus. 'M49' venne catturato la sera del 14 luglio del 2019 ma la notte successiva fuggì dal recinto del centro faunistico del Casteller alla periferia di Trento. Dopo una latitanza di 289 giorni che lo vide emigrare anche nel vicino Alto Adige (nella zona del Butterloch ad Aldino terrorizzò un giornalista bolzanino), il problematico plantigrado venne catturato il 29 aprile 2020.
Restò 'tranquillo' al Casteller fino al 27 luglio, giorno della seconda rocambolesca evasione. Il successivo 7 settembre la terza cattura nella zona del Vanoi. Scorrendo l'ormai lungo elenco degli attacchi all'essere umano, il primo risale alla mattina del 14 agosto 2014 quando Daniele Maturi, un fungaiolo di 38 anni tra i boschi di Pinzolo in Valrendena venne ferito alla schiena e ad una gamba da 'Daniza'. L'orsa morì meno di un mese dopo a seguito dell'anestesia eseguita durante la cattura. Il 30 maggio 2015 tra i boschi di Zambana a Fai della Paganella, l'orsa 'Kj2' ferì alle gambe Marco Zadra, un quarantaduenne che stava correndo per allenarsi. Qualche giorno dopo nei pressi di Cadine, Wladimir Molinari, 45 anni, podista, durante una passeggiata con il cane si ritrovo' a tu per tu con la stessa orsa riportando varie lesioni.
La lista prosegue con l'attacco del 22 luglio 2017. Il 70ene idraulico di Cadine, Angelo Metlicovec, durante una passeggiata con il suo cane tra Terlago e i laghi di Lamar, venne attaccato da 'Kj2 che lo ferì ad un braccio e ad entrambe le gambe. L'allora governatore di centrosinistra Ugo Rossi firmò l'ordinanza di abbattimento che venne eseguita il successivo 13 agosto. A fine maggio del 2020 un bambino d i 12 anni, Alessandro, durante una passeggiata con la famiglia sulle Dolomiti del Brenta, ad una quota di circa duemila metri si è trovato faccia a faccia con un orso ma è stato bravo ad allontanarsi senza effettuare movimenti bruschi. Il 22 giugno 2020 l'orsa 'Jj4' (Gaia), figlia di Joze e Jurka, sul Monte Peller in Val di Non aveva ferito alle gambe due persone, padre e figlio. L'ordinanza di abbattimento del governatore trentino Maurizio Fugatti venne sospesa da un provvedimento del Tar.
La sera del 22 agosto 2020 il carabiniere Diego Balasso di 24 anni è stato aggredito ad Andalo dall'orso 'M47' poi catturato e trasferito in Ungheria. Il militare, che si trovava libero dal servizio assieme a un'amica, è stato ferito alla schiena. Il 5 marzo 2023 a Rabbi nell'omonima vallata trentina, Alessandro Cicolini, 39 anni fratello del sindaco, a circa 1.800 metri mentre stava compiendo una passeggiata con il suo cane, è stato ferito alla testa e al braccio dall'orso Mj5, nato nel 2005 figlio di Maja e Joze, due orsi sloveni portati in Trentino per avviare l progetto 'Life Ursus'. Il 16 giugno di quest'anno un orso adulto è stato avvistato e filmato in pieno centro a Malè sempre in Val di Sole. Oggi l'attacco a un turista straniero rimasto ferito agli arti.