AGI - I risultati delle prove Invalsi al termine della scuola secondaria di secondo grado evidenziano un apprezzabile miglioramento rispetto agli anni passati in tutte le discipline osservate. E' quanto si legge sul Rapporto Nazionale Invalsi 2024 presentato oggi nella Sala della Regina della Camera dei deputati, che ha coinvolto più di 1 milione di studenti e studentesse della scuola secondaria di secondo grado.
I principali risultati a livello nazionale possono essere riassunti come segue: in Italiano il 56% degli studenti e delle studentesse (+5 punti rispetto al 2023, +4 punti rispetto al 2022) raggiunge almeno il livello base (ovvero il livello 3). Il divario massimo tra Nord e Sud scende dai 23 punti del 2023 ai 21 punti del 2024; in Matematica sembra intravedersi un leggero miglioramento con il passaggio al 52% (dopo tre rilevazioni stabili al 50%) della quota di allievi e di allieve che raggiungono almeno il livello 3.
Il divario massimo tra Nord e Sud scende dai 31 punti del 2023 ai 27 punti del 2024, ancora molto ampio, ma comunque in miglioramento; in Inglese il 60% degli studenti e delle studentesse raggiunge i traguardi (B2 per l'istruzione tecnica e liceale e il B1+ per quella professionale) nella prova di Reading (+4 punti percentuali rispetto al 2023) e il 45% in quella di Listening (+3 punti percentuale rispetto al 2023). Soprattutto per la prova di Listening la differenza della quota di allievi e di allieve che raggiunge i traguardi prescritti è di 31 punti percentuali tra il Nord e il Mezzogiorno.
Valditara: "L'inizio di una svolta"
"I risultati del Rapporto indicano un importante miglioramento sin dalla scuola primaria. Segnali importanti vengono su alcuni temi particolarmente delicati che ci hanno sempre visto in fondo alle classifiche internazionali: è l'inizio di una svolta importante", ha commentato il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. "L'indagine - ha ricordato il ministro - si riferisce al periodo 1 marzo-31 maggio, a valle delle iniziative varate in questi quasi due anni: il tutor, le linee guida sull'insegnamento della matematica, il rafforzamento dei laboratori, l'Agenda Sud. Il potenziamento dell'inglese. Un giudizio sulla politica del governo".
Calo in Matematica
In calo il numero di studenti che raggiunge almeno il livello base in Italiano mentre in Matematica, nonostante gli esiti siano ancora significativamente meno buoni di quelli registrati nel 2019 e nel 2021, si evidenzia una lieve ripresa che, se confermata in futuro, potrebbe segnare l'inizio della ripresa in un grado scolastico cosi' importante. è infatti in crescita rispetto al 2023 la percentuale di allievi e di allieve che raggiungono almeno il livello base.
In Italiano circa il 67% (era il 69% nel 2023 e il 73% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (almeno la fascia 3);
in Matematica circa il 67% (era il 64% nel 2023 e il 71% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (almeno la fascia 3).
L'andamento degli esiti di V primaria è piuttosto differenziato in base alla disciplina, ma prevalgono le note positive rispetto a quelle meno favorevoli. A eccezione dell'Italiano dove i risultati sono stabili, in Matematica e soprattutto in Inglese si riscontra una inversione nell'andamento dei risultati, con una crescita statisticamente significativa per entrambe le prove di Inglese.
In Italiano circa il 75% (era il 74% nel 2023 e l'80% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (almeno la fascia 3); in Matematica circa il 68% (era il 63% nel 2023 e il 66% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (almeno la fascia 3). Anche i risultati d'Inglese sono nuovamente in crescita dopo il calo del 2023. Il 95% (era l'87% nel 2023, il 94% nel 2022) degli allievi e delle allieve raggiunge il prescritto livello A1 del QCER nella prova di lettura (Reading), mentre nella prova di ascolto (Listening) è l'86% di allievi e allieve (erano l'81% nel 2023 e l'85% nel 2022) a raggiungere il prescritto livello A1 del QCER.
Si riscontra ancora una differenza dei risultati tra scuole e tra classi più accentuata nelle regioni meridionali, specie per quanto riguarda la Matematica e la prova di Listening. Cio' significa che la scuola primaria nel Mezzogiorno fatica maggiormente a garantire uguali opportunita' a tutti, con evidenti effetti negativi sui gradi scolastici successivi. Gia' a partire dal ciclo primario si evidenzia una considerevole differenza di opportunita' di apprendimento.
Resta il divario territoriale
Purtroppo, rimangono ancora molto marcati i divari territoriali: in alcune regioni del Mezzogiorno si riscontra un maggior numero di allievi e allieve con livelli di risultato molto bassi. I risultati nella scuola secondaria di secondo grado evidenziano nelle classi seconde una contrazione generalizzata degli apprendimenti in Italiano (63% nel 2023; 62% nel 2024), mentre in Matematica i risultati sono complessivamente stabili (55% nel 2023 e nel 2024).
Nel 2019 la dispersione scolastica implicita (intesa come la quota di studenti che terminano il percorso scolastico senza aver acquisito le competenze fondamentali previste al termine di tale percorso) si attestava al 7,5%, per salire al 9,8% nel 2021.
Nel 2022 si era gia' osservata una leggera inversione di tendenza sia a livello nazionale, passando al 9,7% (-0,1 punti percentuali), sia a livello regionale. Tale tendenza ha poi trovato conferma nel 2023 in cui la dispersione scolastica implicita si è attestata all'8,7%, quindi in ulteriore calo. Grazie al generalizzato miglioramento degli esiti delle prove dell'ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, nel 2024 la dispersione scolastica implicita scende al 6,6% e solo in due regioni italiane (Campania e Sardegna) rimane sopra il 10%. A livello nazionale, quindi, la dispersione scolastica implicita raggiunge il valore più basso da quando è iniziata la sua rilevazione (2019).