AGI - Un ragazzino prende in mano un micetto nero e lo lancia come se fosse uno straccio da una strada sopraelevata, davanti a un amico che lo riprende col telefonino e che sghignazza assieme ad altri giovanissimi quando il cucciolo finisce il suo volo oltre il guard rail. Il video, agghiacciante, è diventato virale sui social. E' circolato solo di recente ma risale a qualche tempo fa. In ogni caso, ha provocato l'indignazione delle associazioni animaliste che hanno subito presentato una denuncia. Il fatto è accaduto in Ogliastra, a Lanusei.
Cosetta Prontu, presidente della Lega italiana dei diritti degli animali, sezione di Olbia, e la 'Zampe che danno una Mano odv', con l'avvocata Giada Bernardi del Foro di Roma si sono rivolti alla procura di Lanusei. "Ancora una volta sono i giovani a rendersi protagonisti di crudeltà inenarrabili nei confronti degli animali: è solare che qualcosa nella società non vada nel verso giusto", osserva la Lega italiana dei diritti degli animali, in una nota.
I due ragazzini che compaiono nel video sono stati identificati dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale di Lanusei. Sono minorenni. Con loro c'erano altri cinque adolescenti. Gli investigatori, essendo trascorsi molti giorni, non sono riusciti a trovare traccia del gattino, il che ha impedito di contestare il reato di uccisione di animali. Accompagnati dai genitori i due ragazzini sono stati convocati da chi indaga e denunciati alla procura della Repubblica del Tribunale dei minori di Cagliari. Devono rispondere del reato di maltrattamento di animali, che prevede la pena della reclusione da tre a diciotto mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro. La pena è aumentata della metà se dai fatti deriva la morte dell'animale.
Altri tre ragazzi, che il filmato girato da uno degli amici non mostra, sono in via di identificazione. Il direttore dell'Ispettorato forestale di Lanusei, Giovanni Monaci, ha già preso contatti con i sindaci locali per promuovere azioni di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza e per promuovere azioni educative sia nei confronti dei ragazzi, ma anche nei confronti delle loro famiglie.
"La vicenda ha scosso fortemente la comunità lanuseina e quella dei comuni vicini dai quali, pare, alcuni dei soggetti coinvolti provengono, perchè certamente non abituate a confrontarsi con simili manifestazioni di crudeltà", fa sapere l'amministrazione. "La stessa indignazione e la stessa ferma condanna, però, vanno rivolti nei confronti della violenza che questi ragazzi, le loro famiglie e le nostre intere comunità, stanno subendo sui social network. Accanto ai condivisibili messaggi di biasimo, compaiono, infatti, una miriade di post e commenti con i quali migliaia di persone rivolgono i peggiori insulti e le più gravi minacce ai ragazzi, ai genitori e, chissà per quale contorto meccanismo di assimilazione, ai lanuseini tutti".