AGI - Estorsioni, usura, reati contro la pubblica amministrazione e traffico di sostanze stupefacenti. Sono i reati contestati a vario titolo ai 25 destinatari di una ordinanza di misure cautelari (21 in carcere, 2 ai domiciliari e 2 alle misure interdittive), emessa dal gip di Roma su richiesta della Direzione distrettuale antimafia a carico di alcuni appartenenti ad una associazione mafiosa radicata ad Aprilia, in provincia di Latina, che controllava completamente il Comune "dal punto di vista economico-imprenditoriale e dal punto di vista amministrativo, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, avente come finalità quella di commettere più delitti".
Ai domiciliari è finito, tra gli altri, il sindaco di Aprilia, Lanfranco Principi, eletto nel maggio del 2023. Al politico vengono contestati reati che sarebbero stati commessi nel 2018 quando era vicesindaco. Sotto inchiesta anche l'ex sindaco Antonio Terra e l'ex assessore ai lavori pubblici, Luana Caporaso, oggi entrambi all'opposizione. Tra i reati ipotizzati anche lo scambio elettorale politico-mafioso e il concorso esterno in associazione camorristica. "Nelle indagini sono emersi rapporti con il clan dei Casalesi e con quello dei Polverino. Inoltre sono emersi legami con la pubblica amministrazione", ha detto in conferenza stampa il procuratore aggiunto Ilaria Calò.
"Nonostante le resistenze sulla sua esistenza, non si può dubitare che la mafia esista nel Lazio. Questa operazione ci conferma che non solo la mafia c'è, ma che continua ad esserci nonostante le operazioni di livello che ci sono state a Roma e nel Lazio. Gruppi che hanno tutti le stesse caratteristiche di quelli che si trovano a Corleone, Partinico e in altri comuni della Sicilia e della Calabria. Forse, visti gli imponenti fondi del Pnrr e con il Giubileo alle porte, è importante sottolineare che la mafia c'è e che continua ad adeguarsi", ha aggiunto il procuratore di Roma Francesco Lo Voi, illustrando a piazzale Clodio i dettagli dell'operazione della Dia e del Comando Provinciale dei carabinieri di Latina.
Il capo della procura di Roma ha parlato di un "consolidato e strutturato gruppo di matrice mafiosa" e di "un 'sistema mafioso' in una delle più grandi città del Lazio: questo gruppo con metodi e caratteristiche mafiose si era dedicato a tutte le attività tipiche del 416 bis". Quando il Comune di Aprilia avrebbe dovuto costituirsi parte civile in un altro procedimento penale, ci fu "un momento di tensione perchè Principi, all'epoca vicesindaco, intervenne in maniera energica per far comprendere nel Comune che non era il caso di costituirsi: erano affari privati di altri e non riguardavano il Comune. Parliamo di un'associazione mafiosa", ha ribadito Lo Voi.