AGI - Nel 2023 le entrate del Fondo dell'Obolo di San Pietro sono ammontate a 52 milioni di euro, mentre le uscite sono risultate pari a 109,4 milioni di euro. Lo rende noto il rapporto annuale dell'Obolo di San Pietro, da cui trae origine il nome dell'omonimo fondo. Le donazioni devoluti al Papa sono destinate a sopperire alle necessita' della Chiesa universale e a supportare numerose iniziative in favore dei più bisognosi.
Rispetto al 2022 si registra un calo delle entrate complessive, che erano state pari a 107 milioni di euro. Ma in realtà, le donazioni sono aumentate, perché nel 2022 era stata realizzata una significativa plusvalenza, grazie alla vendita di beni immobili del Fondo Obolo di San Pietro (63,5). Quindi nel 2023 le donazioni sono aumentate di quasi 5 milioni di euro, ammontando a 48,4 milioni di euro (a cui aggiungere 3,6 da proventi finanziari e altro) rispetto ai 43,5 milioni delle offerte ricevute nel 2022 (a cui aggiungere i 63,5 da proventi finanziari e altro).
Nel corso del 2023, il Fondo Obolo di San Pietro ha erogato contributi per 103 milioni di euro, dei quali 90 milioni per supportare le attività espletate dalla Santa Sede a servizio della missione apostolica del Pontefice e 13 milioni per sostenere i progetti di assistenza diretta ai più bisognosi. Tali contributi provengono da offerte ricevute per 48,4 milioni e da proventi finanziari, realizzati dalla remunerazione del patrimonio, pari a 3,6 milioni mentre la restante parte, 51 milioni, è stata attinta dal patrimonio del Fondo Obolo.
Sempre nel 2023 il Fondo Obolo ha sostenuto 236 progetti in 76 paesi, finanziandoli per un importo complessivo di 13 milioni di euro. In particolare, il 41,6% dell'importo ha sostenuto 68 progetti in Africa, il 18,5% per 100 progetti in Europa, il 17,7% per 34 progetti in America, il 21,4% per 33 progetti in Asia e lo 0,8% per un progetto in Oceania.
Con riferimento ai progetti realizzati in Europa si precisa che 0,5 milioni di euro sono stati utilizzati per finanziare borse di studio in favore di sacerdoti, seminaristi e religiosi provenienti dall'Africa, dall'America Latina e dall'Asia, per offrire un percorso di studi presso atenei pontifici; 0,80 milioni di euro sono stati devoluti in favore dell'Ucraina per patrocinare diverse iniziative pastorali e sociali in favore della popolazione martoriata dalla guerra.