AGI - “Agrivoltaico”, “turistificazione”, “autosvezzamento”, “degenero”. Da febbraio a maggio 2024 sono queste le nuove parole italiane inserite nell’elenco curato dall’Accademia della Crusca. I linguisti hanno voluto “sdoganare” le voci dedicando a ciascuna una scheda di chiarimenti, specificando ambito d’uso, di origine, etimologia, prime attestazioni ed esempi d’uso. E qualche sorpresa non manca.
Degenero
Si parte con l’ultimo arrivato, il sostantivo “degenero” comparso il 27 maggio di quest’anno, poche settimane fa. Eravamo abituati a usarlo come verbo: prima persona singolare del verbo degenerare. Ma pronunciato in altri contesti – come fa la Crusca appunto – la veste cambia. Ecco come suona il termine estrapolato da alcune frasi dette in occasioni diverse: “Fenomeni di degenero”, “facciamo il degenero”, oppure “il degenero del tessuto osseo”. Declinazioni non certo abituali. “Il vocabolo - spiegano gli accademici - significa mutamento in peggio, gran confusione, baldoria incontrollata. I principali dizionari della lingua italiana – aggiungono - (ancora) non accolgono nel loro lemmario questa voce. La parola, però, è senz’altro in uso”.
Autosvezzamento
Il 13 maggio altra nuova entrata. Si tratta di “autosvezzamento”. Stavolta la voce sembra meno stonata della precedente. Lo dimostrano alcuni casi pescati sempre dalla scheda compilata dalla Crusca: “I pro e i contro dell’autosvezzamento”, “approccio all’autosvezzamento”, “in favore dell’autosvezzamento”. La parola “indica una tecnica antica e mai del tutto scomparsa”, precisano i professori. Cioè: “Il passaggio dall’alimentazione lattea a quella mista e poi solida – si sottolinea - viene affidato al neonato, che sceglie quali cibi provare (direttamente dalla tavola dei genitori), e decide come e quanto mangiare”.
Turistificazione
16 aprile, è la volta di “turistificazione”. L’Accademia ne dà la seguente definizione: “Insieme delle trasformazioni architettoniche, urbanistiche, sociali ed economiche dovute al sovraffollamento turistico in una parte di una città, in una intera città e anche in un territorio più vasto”. Poi gli altri dettagli: “Etimologia: probabile prestito dall’inglese o dal francese. Prima attestazione: 1982. Periodo di affermazione: 2023. Presenza sui dizionari: nessuna”.
Agrivoltaico
In ultimo c’è “agrivoltaico”, inserito nella lista degli approfondimenti il 20 febbraio 2024. “È un aggettivo riferito a un impianto – spiegano i linguisti - che consente di usare simultaneamente uno stesso terreno per l’attività agricola e per la produzione di energia elettrica attraverso pannelli fotovoltaici. È modellato sull’aggettivo inglese agrivoltaic – proseguono - prima attestazione nel 2012, affermatosi in Italia negli anni 2021-2023”. Insomma, il meno dissonante con la musicalità dell’italiano.
Le chicche
Alla fine due piccole chicche. Le regalano la lessicografa Bianca Gismondi, caporedattrice del dizionario Devoto-Oli della casa editrice Le Monnier di Firenze (Gruppo Mondadori), e il linguista Andrea Zaninello, curatore del dizionario Zingarelli edito dalla Zanichelli di Bologna. Prima una premessa. Di recente entrambi i volumi sono stati aggiornati con lemmi nuovi: il Devoto-Oli ne conta oltre 400, lo Zingarelli supera i mille. A detta dei rispettivi responsabili, il primo dizionario in versione digitale è sottoposto a revisione una volta all’anno, su carta invece ogni cinque anni. Mentre il secondo vocabolario rinnova ogni dodici mesi il prodotto digitale e ogni due anni quello stampato.
Quali saranno le prossime parole nuove da menzionare?
“Niente di certo, solo considerazioni da valutare”, sottolineano a distanza entrambi gli specialisti. Ciononostante, la professoressa Gismondi un’indicazione di massima la esprime: riguarda la parola “dating app”, strumento attraverso il quale si ha la possibilità di incontrare un’altra persona. E anche il professor Zaninello ne azzarda una: “bioestrazione”, processo in cui l’estrazione di minerali avviene attraverso l’impiego di microrganismi. Appuntamento alle prossime edizioni.