AGI - Ansia, attacchi di panico, pressione scolastica, disturbi somatoformi e depressivi. Sono tanti i ragazzi e le ragazze che oggi soffrono di disturbi psicologici. Lo confermano i dati raccolti da Fondazione Soleterre su un campione di 150 tra bambini e adolescenti anche attraverso il suo sportello di supporto psicologico presso i reparti di Pediatria Generale, Chirurgia Pediatrica, Pronto soccorso Pediatrico e negli ambulatori pediatrici di Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, che ha l'obiettivo di fornire un sostegno psicologico ai pazienti pediatrici e alle loro famiglie. In 1 anno di lavoro nel contesto ospedaliero Fondazione Soleterre ha preso in carico 70 pazienti (una media di 5,8 casi al mese). Circa il 10% dei pazienti assistiti in ospedale rientrano nella fascia d'età prescolare (0-6 anni), il 53% rientrano nella fascia d'età compresa tra i 7 e i 13 anni, mentre il restante 37% appartiene alla fascia d'età adolescenziale (14-18 anni). Le sintomatologie che hanno richiesto valutazione o presa in carico psicologica sono state differenti: casi di ansia e attacchi di panico (10%), anche in pazienti di età inferiore ai 10 anni e per situazioni legate ad agiti aggressivi o a tentativi di suicidio; ma anche sintomi fisici quali intorpidimento degli arti, tosse psicogena, cefalea tensiva e simil crisi epilettiche, per i quali in tutti i casi non sono state individuate cause organiche, ma fattori psicologici.
Sul fronte adolescenti e nell'ambito del progetto UPGRADE di Soleterre, un primo campione di 80 pazienti intercettati in ospedale e sui territori (31,3% maschi e 68,8% femmine) emerge che 1 ragazzo su 2 sente di non stare bene perché non riesce o non si sente adatto ad affrontare le sfide quotidiane. Gli adolescenti intervistati mostrano infatti di vivere una condizione di disagio psicologico, caratterizzata principalmente da depressione, ansia, problemi familiari, scarsa autostima e benessere. Preoccupante, in particolare, come il 51% del campione abbia scarsa o nulla autostima, il 27% presenta sintomi depressivi (21% con particolare difficoltà e presenza clinicamente significativa), nel 35% si riscontrano sintomi ansiosi (24% con presenza clinicamente significativa). Un 13% ha problemi famigliari ma prevalgono su questi i conflitti personali (24%). "I numeri parlano di una dinamica preoccupante che riguarda 1 adolescente su 2 che dichiara si sentirsi senza valore, senza quella che noi psicologi chiamiamo autostima. Una situazione che spesso comporta auto invalidazione sino a meccanismi di "autodistruzione".
Da questo punto di vista si tratta di una vera e propria emergenza di psicologica, che sposta l'attenzione non tanto sulle capacita' cognitive quanto sulle dinamiche di disagio emotivo dei giovani. Il 51% dei ragazzi che abbiamo incontrato ha dichiarato di avere scarsa o nulla autostima, appunto, fattore che impedisce ai giovani di affrontare non tanto la maturità, a cui ci si prepara con cura, ma più in generale "la loro vita". Le sfide quotidiane appaiono insormontabili. Il compito di noi adulti è di dare gli strumenti utili per muoversi in autonomia nel mondo cercando di trasferire un senso di comunità che spesso è andato perso. E spesso non lo stiamo facendo" afferma Damiano Rizzi, fondatore e Presidente di Fondazione Soleterre.
"Per questo siamo sempre più convinti che la figura dello psicologo sia una necessità per tutti e tutte e dovrebbe essere un diritto garantito, come lo è il medico di base. Tuttavia, in Italia le attività psicologiche e psicoterapeutiche, soprattutto quelle dedicate all'infanzia e all'adolescenza, sono trattate come un bene di lusso e non sono ritenute essenziali. Siamo convinti non possa esserci salute senza salute mentale e non è più accettabile che nelle diverse situazioni di bisogno occorra pagare per accedere al supporto psicologico. È una gravissima violazione dell'articolo 32 della nostra Costituzione" conclude Rizzi. Il lavoro con gli adolescenti portato avanti da Soleterre ha fatto emergere che anche la scuola e' spesso fonte di frustrazione e stress per studenti e studentesse. Ad esempio, molti di loro affermano di non essere in grado di affittare una casa, pagare una bolletta, aprire un mutuo e questo rende la scuola "inutile" ai loro occhi e il futuro preoccupante e inaffrontabile in autonomia. Lo stress correlato alla scuola e' inoltre amplificato dalla mancata validazione dei loro bisogni da parte degli adulti, sia genitori che insegnanti e dall'inadeguatezza del corpo docente nel gestire le dinamiche relazionali all'interno della scuola.