AGI - Dal primo giugno 2023 - quando l'hotspot di Lampedusa è stato affidato alla Croce Rossa - al 31 maggio di quest'anno, hanno fatto ingresso nella struttura 94.290 migranti, "una popolazione immensa", per il presidente Rosario Valastro, che nella maggiore delle isole delle Pelagie ha descritto l'impegno della Cri. Nelle stesse ore il mare mosso non ha fermato gli sbarchi: nella notte del 12 giugno due approdi; una barca di otto metri con a bordo 34 persone soccorsa dalla Capitaneria di porto, a cui hanno dichiarato di essere siriani ed egiziani. Poco dopo i carabinieri hanno bloccato, a Cala Pisana, 4 migranti arrivati direttamente sulla terraferma a bordo di un natante di 7 metri. Sono stati portati tutti all'hotspot che, nel frattempo, era stato svuotato.
"I numeri sono importanti - ha aggiunto Valastro - ma sono un dato parziale rispetto alle storie di queste persone, storie con cui i nostri volontari e i nostri operatori qua sul campo si sono misurati e che hanno cercato di accompagnare, dando cura, assistenza sanitaria, di prima necessità, cercando di garantire un letto, un sorriso e una iniezione di speranza. Era l'obiettivo che ci siamo dati e che abbiamo cercato di realizzare". Nel giugno dell'anno scorso "ci hanno affidato l'hotspot di Lampedusa. Sapevamo che si trattava di un impegno complicatissimo, di una 'follia' per certi versi. Ma con grande senso di responsabilità e in ossequio alla nostra mission di aiutare le persone vulnerabili, ovunque e chiunque e in qualunque circostanza, abbiamo accettato e continuato questa 'follia'". Ricorda il presidente di Croce rossa, Valastro, di avere sin da subito fissato l'obiettivo di fare di questo hotspot "un baluardo dell'umanità", facendo "onore" all'isola e ai suoi residenti "che hanno sempre garantito accoglienza e dignità. E quindi volevamo che l'hotspot fosse all'altezza di questi principi dovuti alle convenzioni internazionali, al senso di umanità e al senso di accoglienza che la cittadinanza lampedusana ha sempre avuto nei secoli".
"Si lavora adesso nell'hotspot - sostiene il sindaco dell'isola, Filippo Mannino - non in forma emergenziale, ma strutturale, perché si è pronti a tutto; si è pronti anche alle fasi d'emergenza quando arrivando 4-5-6 mila persone insieme. Nell'ultimo anno sono stati fatti passi importanti, insomma, sia dal punto di vista gestionale, sia umanitario". E c'e' una partita che anche l'Unione europea deve giocare. Lo sottolinea Save The Children: "Da domani occhi puntati sui campi di calcio dove si disputerà il campionato europeo. Ma la partita più importante è quella che si gioca lungo la linea che segna il confine dell'Ue", afferma.
I congratulated today the Mayor of #Lampedusa Filippo Mannino for the role played by this community in welcoming those who risk their lives at sea and for the example to humanity the people of this wonderful island offer. @UNmigration pic.twitter.com/2g0ObkdipS
— Laurence Hart (@LHartIOM) June 13, 2024
Per la Ong, al centro ci sono i minori migranti "che rischiano di essere bloccati o respinti alla frontiera, fuori da un campo di gioco, quello europeo, dove è diventato quasi impossibile entrare. Come per chi si trova fuori dalla linea di bordo campo. L'Unione europea è di fronte alla sua partita decisiva, per vincerla deve dimostrarsi campione di solidarietà offrendo supporto ai bambini e alle bambine in cerca di protezione: solo rimanendo fedele ai propri valori fondativi può arrivare alla vittoria".
Per l'organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, "la vera sfida degli europei non si gioca negli stadi di calcio, ma e' quella dei diritti al confine con l'Europa, dove migliaia di minori sognano solo di essere bambini". Nel 2024 in Italia sono sbarcati finora 3.029 minori stranieri non accompagnati, il 13% del totale degli arrivi via mare (22.944). Nello stesso periodo dello scorso anno, i minori stranieri non accompagnati arrivati via mare erano l'11% (6.151) del totale degli arrivi (55.662).