AGI - Dopo il tragico incidente dello scorso 9 aprile alla Centrale di Bargi sul Lago di Suviana, nell'appennino bolognese, che costò la vita a sette persone, prende il via l'iter per lo svuotamento della struttura dall'acqua rimasta dentro dopo l'esplosione. Si tratta di oltre 50.000 metri cubi di liquidi che verranno purificati, trattati e analizzati prima di essere reimmessi nel lago di Suviana.
Al termine dell'operazione, la Procura di Bologna potrà iniziare i rilievi per risalire alle cause del drammatico incidente. Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, con un'apposita ordinanza disporrà l'utilizzo da parte di Enel Green Power dell'impianto tecnologicamente avanzato che preleverà l'acqua. L'obiettivo è accelerare il più possibile le operazioni. Le fasi dell'intervento sono state illustrate in una conferenza stampa in Regione. Le operazioni per il completo svuotamento richiederanno circa 6-8 settimane, una volta concluso l'iter autorizzativo di circa 25 giorni. Le acque contenute nella centrale dovranno rispettare 137 parametri restrittivi messi a punto con la collaborazione di Arpae.
Enel, metterla a disposizione magistratura
"Oggi siamo focalizzati nel cercare di mettere a disposizione della Magistratura" la centrale "per le indagini. Per il futuro, dobbiamo attendere le risultanze, poi quando saranno accertate le responsabilità ed eventualmente restituito il sito, si vedrà cosa poterne fare". Cosi' il responsabile Italia di Enel Green Power & Thermal Generation, Carlo Pignoloni, a Bologna, in Regione Emilia-Romagna, a margine della presentazione dell'impianto per lo svuotamento dell'acqua all'interno della centrale idroelettrica di Bargi.
"Questo per Enel era ed è un impianto importante - garantisce Pignoloni - perché assicura un servizio peculiare anche di avviamento della rete nazionale. Sicuramente è d'interesse e lo sarà. Però, in questa fase, è molto più importante per noi focalizzarci sul breve termine, per poi poterci dedicare al futuro di questa centrale di cui conosciamo le ricadute territoriali e anche sui nostri colleghi". Enel Green Power ha già iniziato a realizzare l'impianto di svuotamento e depurazione delle acque, in attesa dell'autorizzazione, "in modo tale da poterlo modificare, se necessario, ma comunque essere pronti immediatamente dopo l'ottenimento del permesso per poter operare e iniziare lo svuotamento del pozzo, per poi mettere la centrale a disposizione della magistratura".
Vicepresidente E-R, riattivare presto impianto
"L'accelerazione sullo svuotamento dall'acqua della centrale idroelettrica di Bargi è fondamentale, sia dal punto di vista della Procura, per una risposta necessaria che anche le famiglie devono avere, ma anche perché noi riteniamo fondamentale che l'impianto possa riattivarsi il prima possibile e meglio di prima". Cosi' la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo.
"Abbiamo scelto questa strada - aggiunge - affinché la Procura possa lavorare il più celermente possibile per le indagini. Poi sarà la Procura, nell'ambito del tavolo che abbiamo anche con la Prefettura, a stabilire come e quando entrare nella centrale".
"La richiesta che farà la Regione ad Enel - insiste Priolo - sarà anche quella di riattivare l'impianto che, per noi, è molto importante, non soltanto dal punto di vista della produzione idroelettrica, ma anche del valore territoriale".
Sindaco Camugnano, riprendersi è difficile
La comunità di Camugnano, nell'Appennino bolognese, non si è ancora ripresa dalla tragedia della centrale idroelettrica di Bargi sul lago di Suviana.
"Riprendersi da un disastro cosi' non è immediato - commenta il sindaco di Camugnano, Marco Masinara -. Un lavoratore di Camugnano è comunque ancora coinvolto pesantemente, quindi questa cosa da parte nostra è particolarmente sentita e siamo in contatto con la sua famiglia quasi quotidianamente. Cerchiamo di sostenerci a vicenda".