AGI - Il Gip del Tribunale di Firenze, su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia e Antiterrorismo del capoluogo toscano, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre persone per i reati di corruzione per un atto contrario ai doveri d 'ufficio e accesso abusivo a un sistema informatico o telematica. La misura riguarda un ufficiale superiore dei Carabinieri in servizio a Prato (destinatario della custodia cautelare in carcere), indagato - oltre che per i delitti di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, accesso abusivo a un sistema informatico o telematica anche per peculato, omessa denuncia di reato all'autorità giudiziaria e per omissione di atti di ufficio, un imprenditore tessile e il titolare di un'agenzia di investigazioni private (entrambi destinatari degli arresti domiciliari). I provvedimenti sono stati eseguiti dal ROS dei Carabinieri nelle province di Prato e Torino, con il supporto dei locali comandi provinciali dei Carabinieri.
L'indagine si è concentrata sulle condotte dell'ufficiale dell'Arma che, nella sua qualità di Comandante di Reparto, avrebbe intrattenuto rapporti corruttivi con l'imprenditore, ponendo in essere plurimi atti contrari ai doveri d'ufficio, consistiti anche in accessi abusivi alla banca dati delle forze di Polizia. A fronte di ciò, il militare avrebbe ottenuto dall'imprenditore utilità economiche (pagamento di un viaggio negli Stati Uniti) e rassicurazioni circa un interessamento, per il tramite di un esponente politico di sua conoscenza, per evitare il trasferimento dell'ufficiale ad altra sede, che non ha sortito l'effetto sperato.
Inoltre, l'ufficiale avrebbe intrattenuto rapporti corruttivi con un titolare di un'agenzia investigativa, al quale avrebbe prima rivelato notizie su un proprio dipendente destinate a rimanere riservate e, poi, avrebbe procacciato clienti ricevendo, quale corrispettivo, utilità di diversa natura.
Le indagini - che avrebbero evidenziato una considerevole ricerca di accreditamento da parte dell'ufficiale presso l'imprenditoria italiana e cinese - hanno documentato ulteriori numerosi accessi alla banca dati delle Forze di Polizia eseguiti dal militare (ne sono stati individuati almeno 99), col fine, fra l'altro, di fornire informazioni a un altro imprenditore pratese e a persone con le quali intratteneva rapporti di personale conoscenza, nonché interventi presso altri uffici pubblici per conoscere lo stato di vari procedimenti amministrativi di interesse del suo circuito relazionale. Il comando generale dei Carabinieri ha avviato le procedure di trasferimento ad altra sede e potrebbe avviare le procedure per l'eventuale allontanamento dall'Arma.