AGI - Mille arbitri per eleggere il presidente delll’AIA. A quanto apprende l’AGI, questa è la proposta che arriverà oggi al Comitato Nazionale dell’associazione da parte del Comitato per la revisione del regolamento elettivo presieduto dal vicepresidente dell’AIA, Alberto Zaroli, che include i consiglieri del comitato nazionale Antonio Zappi e Riccardo Camiciottoli, i rappresentanti dei presidenti delle 20 regioni italiane e delle province autonome di Trento e Bolzano e l’avvocato Valerio Di Stasio, responsabile degli esperti chiamati a esprimersi sugli aspetti legali.
Ecco la possibile svolta dopo le proteste innescate dall’iniziativa del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina che, nei giorni scorsi, aveva proposto l’elezione a suffragio universale del numero uno con la chiamata alle urne di tutti gli arbitri maggiorenni per superare il sistema attuale in cui ogni sezione esprime alcuni delegati che poi indicano il presidente.
Nel Consiglio Federale del 14 maggio, di fronte ai malumori, Gravina aveva dato la possibilità all’AIA di presentare un suo documento in linea coi principi indicati dalla Federazione. Il presidente Carlo Pacifici aveva allora costituito un Comitato per la revisione del regolamento elettivo che oggi metterà sul tavolo la sua proposta che, pur non in linea con l’idea iniziale di Gravina, riconosce la necessità di ampliare la base elettorale per aumentare la democrazia dell'associazione. L’idea largamente condivisa è emersa dal confronto e dalla condivisione delle opinioni tra i presidenti di sezione, che hanno riconosciuto l'importanza di ridurre gli aspetti più problematici della politicizzazione del voto che negli ultimi tempi ha logorato l'integrità dell’AIA. E prevede che venga istituito un corpo elettorale qualificato e proporzionalmente rappresentativo di tutte le regioni e dei presidenti di sezione, composto da circa 1000 unità. Era questa la proposta sostenuta dai due consiglieri del Comitato Nazionale, il veneto Antonio Zappi e il campano Michele Affinito e sulla quale hanno trovato una sostanziale quasi unanimità tutte le regioni.
Nella prospettiva di una maggiore limpidezza dell’AIA sono stati proposti altri correttivi: la durata della carica di designatore deve essere biennale, per garantire maggiore autonomia e serenità nel lavoro con il gruppo degli arbitri; l’incompatibilità tra il ruolo di arbitro in attività o di membro di un organo tecnico e quello di delegato alle elezioni, per evitare conflitti di interesse; l’impossibilità per i delegati e i presidenti di sezione di assumere incarichi e nomine tecniche nei due anni successivi alle elezioni, per prevenire la possibilità che i delegati possano diventare portatori di interessi politici personali. Salvo sorprese, il Comitato Nazionale oggi dovrebbe ratificare la proposta che sarà poi portata al Consiglio Federale a cui spetterà l’ultima parola sulle modalità di scelta del presidente dell’AIA.(AGI)