AGI - Essere considerati come una risorsa. E non come un problema. Lo chiedono al prossimo Parlamento Europeo i rappresentanti del movimento Rom e Sinti italiano. Che, proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica italiana e istituzionale, promuovono per la prima volta delle tribune elettorali all’interno dei campi rom. L’associazione Roma for democracy, con il Movimento Kethane - Rom e Sinti per l’Italia, ha infatti lanciato una serie di incontri con i candidati alle elezioni europee del prossimo 8 e 9 giugno 2024, all’interno dei campi rom. L’obiettivo è portare gli aspiranti europarlamentari a dialogare con i residenti del campo, rispondendo alle loro domande e proposte.
“E’ la prima volta che succede una cosa del genere – spiega all’AGI Dijana Pavlović, portavoce del Movimento Kethane Rom e Sinti per l’Italia -. Siamo 6 milioni in tutta l’Unione Europea, di cui 2 milioni bambini. In pratica un piccolo Paese, come la Danimarca. In una fase storica così delicata, l’Europa non dovrebbe permettersi di scartare un numero di persone così importante”. Il primo appuntamento si è svolto due giorni fa a Roma, nel campo di via dei Gordiani. A partecipare Vauro Senesi, disegnatore e scrittore, candidato capolista di Pace Terra Dignità, il movimento di Michele Santoro, Christian Raimo, insegnante e scrittore, candidato tra le file di Alleanza Verdi Sinistra, e Marco Tarquinio, già direttore dell’Avvenire e oggi in lista con il Pd.
“Hanno partecipato circa 50 persone, molti giovani. Il lavoro è stato tra i temi maggiormente affrontati dal pubblico, in particolare le donne. Sono preoccupate perché i figli non trovano un impiego e molti abitanti del campo spesso devono nascondere il loro luogo di residenza, perché altrimenti non vengono assunti. Subiscono episodi di razzismo anche solo entrando in un bar o in un supermercato. Loro, invece, sono solamente desiderosi di fare una vita normale”. L’ultimo caso, secondo quanto denunciato dalla stessa associazione, proprio ieri in occasione della tribuna elettorale, che si è dovuta svolgere senza il gazebo perché la società dalla quale doveva essere noleggiato si sarebbe rifiutata di consegnarlo proprio perché l’evento si svolgeva, appunto, all’interno un campo rom. Episodi che, però, non fanno desistere la comunità dal cercare il proprio spazio nella società.
“Si parla spesso della discriminazione che subiamo, che è reale e tangibile, ma abbiamo cercato di concentrarci su un’altra prospettiva. La nostra richiesta all’Europa è considerarci un investimento e una risorsa economica, oltre che sociale”. Nel corso dell’evento, moderato da Adela Militaru, direttrice di Roma for Democracy Italia, è stato infatti presentato il manifesto per la rete transnazionale della Fondazione Rom per l'Europa, con le proposte della comunità rom e sinti per contribuire alla crescita economica e sociale dell’Unione. “Abbiamo richieste concrete, ad esempio gli incentivi per il lavoro, per la formazione permanente e per gli imprenditori che impiegano i rom. Questa è la nostra proposta europea. In questo momento turbolento l’Unione europea richiede il contributo di tutti i suoi cittadini europei, che Rom e Sinti sono pronti a dare” spiega ancora Pavlovic.
La comunità, infatti, rivendica la partecipazione dei suoi elettori rom e sinti al processo democratico, perché “l’Unione Europea oggi più che mai non può permettersi di trascurare il potenziale dei suoi cittadini esclusi e delle sue minoranze tenute ai margini”. “La minoranza rom e sinti ha subito e subisce la segregazione razziale abitativa e scolastica in quasi tutti i Paesi europei – specifica il movimento in una nota -. Per fare un esempio: 1 su 3 dei cittadini rom europei vive senza acqua potabile accessibile e senza un bagno in casa. Di fronte a questo quadro, le politiche finora praticate dall’Ue sono state non soltanto insufficienti, ma per la maggior parte del tutto inefficaci perché pensate con un approccio assistenzialista e suprematista”.
Prossimo appuntamento a Milano mercoledì 29 maggio, nel campo di via di Chiesa Rossa, con Cecilia Strada, capolista per il Partito democratico e Jessica Todaro Bellinati, candidata sinti di Alleanza Verdi Sinistra. “Le previsioni sul prossimo Parlamento Europeo non sono rosee, la composizione si sposta molto a destra. Ci aspettiamo però, da alcuni parlamentari e partiti con cui dialoghiamo, che, una volta eletti, inizino un tavolo di lavoro o, comunque, si impegnino in maniera tale da influenzare le politiche dell’Unione Europea nei nostri confronti” è l’auspicio finale della portavoce del movimento.