AGI - Chico Forti è arrivato nel pomeriggio da Rebibbia nel carcere di Verona. Il 65enne trentino condannato negli Stati Uniti all'ergastolo per omicidio era arrivato nel penitenziario della capitale dopo aver scontato 24 anni negli Usa. Appena arrivato, secondo quanto si apprende, avrebbe subito inoltrato, come annunciato ieri, la richiesta di un permesso per visitare a Trento la madre, Maria Lonar Forti, di 96 anni.
L'intervista al Tg1: "Ho sognato questo momento ogni giorno"
"Ho sognato ogni giorno questo momento, ha detto Forti, intervistato dal Tg1, "è la ragione per cui sono riuscito a tenere duro. Rientrare in Italia, anche qui dentro, per me è un passo positivo". Sempre in carcere, ma nel nostro Paese cambia tutto, ha spiegato Forti: "Dal personale, la direttrice, le guardie, i vestiti che indosso, italiani. E per la prima volta non ho una matricola addosso e non ho le manette, è un'altra atmosfera".
Forti, tornato sabato in Italia, ribadisce la sua innocenza: "L'unico motivo per cui ho accettato ora l'estradizione è che agli inizi dovevo dichiararmi colpevole, e non l'avrei mai fatto, io mi dichiaro innocente. Sono positivo, sono convinto che il futuro sia come io auspico". Provato, commosso, Forti spiega: "Se mi sono mantenuto così è per mia madre, spero presto di abbracciarla. Ringrazio tante persone, Giorgia Meloni è stata fantastica, tutto il governo mi ha aiutato".