AGI - Con una clamorosa sentenza il Tribunale di Torino ha accolto il ricorso presentato da Codacons, Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi e Adusbef, accertando la pratica scorretta messa in atto dall'azienda Balocco sul caso del pandoro "Pink Christmas" griffato Ferragni, e l'ingannevolezza dei messaggi lanciati al pubblico sulla campagna di beneficenza associata alla vendita del prodotto. Lo segnala lo stesso Codacons in una nota. Una sentenza importantissima - spiega l'associazione dei consumatori - che ora da un lato apre la strada ai risarcimenti in favore di tutti i consumatori che avevano acquistato il pandoro in questione, dall'altro aggrava la posizione di Chiara Ferragni nell'indagine per truffa aggravata condotta dalla Procura di Milano.
Per la prima sezione civile del Tribunale di Torino, si legge ancora sulla nota del Codacons, "le modalità di pubblicizzazione e diffusione della pratica commerciale poste effettivamente in essere (anche) dalla societa' Balocco S.p.A. hanno lasciato intendere ai consumatori, contrariamente al vero, che, acquistando il "Pandoro PinkChristmas", avrebbero contribuito direttamente e proporzionalmente al reperimento dei fondi utili al finanziamento in favore l'Ospedale Regina Margherita di Torino per l'acquisto di un nuovo macchinario, che avrebbe permesso di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing" - si legge nella sentenza. Per il Tribunale di Torino, quindi, "deve accertarsi e dichiararsi la responsabilità della parte resistente società Balocco S.p.A. per pratica commerciale scorretta ai sensi 20, comma 2, 21 e 22 del Codice del Consumo, secondo quanto indicato in motivazione".
"Il tribunale ha accolto la nostra azione inibitoria volta ad accertare e dichiarare la responsabilità della Balocco per pratica commerciale scorretta - dichiara il Codacons - Una sentenza che ora apre le porte ai risarcimenti in favore di coloro che, ingannati dai messaggi lanciati dall'azienda e da Chiara Ferragni, hanno acquistato il pandoro "Pink Christmas", e che aggrava la posizione dell'influencer nell'inchiesta per truffa aggravata aperta a Milano".
"Ringraziamo l'Antitrust per aver accolto la nostra denuncia sul caso del pandoro Balocco, sollevando cosi' la questione della poca trasparenza sulla beneficenza in Italia". Lo afferma il Codacons in una nota. Dall'esposto dell'associazione è nata l'istruttoria dell'Autorità' citata oggi dal Presidente Rustichelli nella relazione annuale. "Quando abbiamo denunciato l'opacità dell'operazione Ferragni-Balocco siamo stati i soli in Italia ad evidenziare come qualcosa non funzionasse in tema di beneficenza e sponsorizzazioni - spiega il presidente Carlo Rienzi - Grazie all'azione dell'Antitrust che ha ritenuto fondata la nostra denuncia, è stato scoperchiato il vaso di Pandora che ha portato alla luce attività illecite sanzionate con multe pesanti. Ma ancora non basta. L'Autorità' deve ampliare il suo raggio d'azione indagando a tutto campo sull'operato degli influencer, che sempre più spesso realizzano sui social network attività di marketing, pubblicità e sponsorizzazioni in modo ambiguo e poco trasparente, colpendo milioni di utenti ed eludendo le norme di settore" - conclude Rienzi.
La replica di Balocco
"Alla luce di quanto riportato da alcuni organi di informazione, Balocco S.p.A. precisa che il decreto del Tribunale Civile di Torino ha respinto la richiesta di alcune associazioni dei consumatori (Codacons, Adusbef e Assourt) di corrispondere un milione e 500.000 euro quale risarcimento del danno nell'ambito dell'operazione "Pandoro Pink Christmas". L'azienda - si legge in una nota - si riserva il diritto di presentare reclamo nelle sedi opportune contro il decreto per la parte in cui, con un'istruttoria parziale, il Tribunale si e' limitato a riprendere il contenuto della decisione dell'AGCM già impugnata da Balocco S.p.A. davanti al Tribunale Regionale del Lazio.