AGI - La procura di Milano contesta al trapper Shiva, alias di Andrea Arrigoni, anche la ricettazione della pistola, mai trovata, con la quale l'11 luglio 2023 ha sparato e ferito due presunti suoi aggressori all'interno del cortile degli uffici della sua casa discografica a Settimo Milanese. La nuova accusa, che si aggiunge a quella di tentato omicidio e detenzione d'arma da sparo, e' stata formulata nella prima udienza del processo che si e' aperto davanti all'ottava sezione penale del tribunale di Milano. Il dibattimento e' stato poi rinviato al prossimo 8 maggio per le deposizioni dei primi testimoni dell'accusa. L'arma usata da Shiva non e' stata mai recuperata. Dall'analisi del suo cellulare i poliziotti della Squadra mobile, coordinati dalla pm Daniela Bartolucci, hanno trovato alcune immagini di una pistola compatibile con i proiettili repertati dalla Scientifica sulla scena. Il cantante 24enne, difeso dagli avvocati Daniele Barelli e Marco Campora, era finito in custodia cautelare in carcere lo scorso 26 ottobre per poi passare agli arresti domiciliari il 24 febbraio. Secondo la tesi della difesa, Arrigoni avrebbe sparato i colpi non per uccidere, ma in reazione all'aggressione subita dai due lottatori di mma rimasti feriti.