AGI - Il Cdr dell'AGI, la FNSI e Stampa Romana ritengono "gravemente lesiva della professionalità e della terzietà dimostrate nei decenni dai giornalisti della testata l'affermazione fatta al question time dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, secondo cui "è questione delicata che una società partecipata dallo Stato possegga una agenzia di stampa, poichè questo potrebbe alimentare dubbi sulla effettiva libertà di informazione della stessa".
Nei 70 anni di storia dell'AGI all'interno di una partecipazione statale come Eni, detenuta in parte direttamente dallo stesso Mef, "l'agenzia e i suoi cronisti hanno dimostrato di essere un presidio di informazione libera e indipendente con qualsiasi delle numerose maggioranze di governo che si sono succedute nel tempo".
Giorgetti ha, inoltre, sostenuto che il Mef "potrebbe esigere la massimizzazione del valore economico di un'eventuale alienazione", tenuto conto anche "del fatto che le agenzie di stampa sono assegnatarie di corrispettivi da parte dello Stato" e che "le procedure devono sia soddisfare i requisiti di trasparenza, sia essere a carattere competitivo, sia garantire evidentemente i livelli occupazionali".
Proprio "l'assenza di trasparenza in questa operazione" è stata sottolineata dal Cdr, dalla FNSI e da Stampa Romana in ogni passaggio di una vertenza che li vedrà impegnati "con ancora maggiore determinazione nelle prossime ore, insieme all'assemblea di redazione, nella difesa dell'autonomia e dell'indipendenza dell'Agi e del pluralismo dell'informazione".
In questi giorni - sottolineano infine il Cdr dell'Agi, la FNSI e Stampa Romana - "sono state chiamate in causa in merito all'operazione diverse Authority: Anac, Antitrust, Agcom. Il dossier, vista la delicatezza e la gravità dei profili di trasparenza che investe, e' giunto in Commissione europea"