AGI - "La prima causa di morte dei nostri giovani è l'incidente stradale. Un dato impressionante, assieme a quello che evidenzia 3200 morti all'anno per incidenti stradali. È come se un paese in Italia sparisse ogni anno dalla cartina geografica". Lo ha detto il prefetto Renato Cortese, direttore centrale delle specialità della Polizia di Stato, intervenendo all'evento "Il contrasto della guida sotto l'effetto di stupefacenti" in corso presso la sede del compartimento della polizia stradale per il Lazio e l'Umbria, in via Magnasco a Roma.
È come se un paese in Italia sparisse ogni anno
"La riduzione dell’incidentalità stradale - ha proseguito il prefetto Cortese - richiede strategie di prevenzione, mirate, trasversali e convergenti che possono essere perseguite solo mettendo a fattor comune lo sforzo di tutti gli attori interessati. La sinergia collaborativa e lo scambio informativo, consentono di rafforzare la competenza di ciascuno e l'efficacia dei modelli operativi e delle campagne di sensibilizzazione che siamo chiamati ad attuare".
"Quello della guida sotto l'effetto degli stupefacenti - ha concluso - è un tema, purtroppo, di permanente attualità, che attraversa trasversalmente diverse fasce della popolazione. E le conseguenze antisociali di questi comportamenti antisociali impattano pesantemente sulla sicurezza pubblica, mettendo seriamente in pericolo la vita delle persone".