AGI - Ricorre oggi l'undicesimo anno di pontificato per Papa Francesco. Un pontificato segnato dal dolore per le guerre. Sono oltre 130 gli appelli che Jorge Mario Bergoglio, scrive Vatican News, ha espresso dal 13 marzo 2023 a oggi per l'Ucraina, più di 60 quelli per il Medio Oriente e la popolazione di Gaza.
Non c'è stato Angelus, Regina Caeli o udienza generale in cui il Papa abbia mancato il riferimento alla guerra, ribadito la vicinanza alle popolazioni colpite o invocato la pace e il coraggio del negoziato quale esercizio di saggezza che impedisca il prevalere degli interessi di parte, tuteli le legittime aspirazioni di ognuno e faccia cessare la "follia" della guerra.
A volte sono stati appelli vigorosi - voluti pronunciare pure quando la voce, a causa di bronchiti o influenze ricorse più volte in questi mesi, non lo permetteva - o spesso brevi chiose, fugaci memorandum o campanelli d'allarme per non far subentrare l'abitudine o il cinismo per cui anche il dramma di un attacco missilistico su scuole e abitazioni è declassato a "notizia di aggiornamento". La speranza di una pace giusta e duratura è stato ed è sempre l'unico sottofondo alle parole del Papa susseguitesi in questo undicesimo anno di pontificato, che vale la pena ripercorrere in tempi di rielaborazioni e strumentalizzazioni del suo pensiero o a fronte di accuse di "equivicinanza" che, come ha puntualizzato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, è sempre stato "lo stile" della Santa Sede.