AGI - È stata portata in stato di arresto in una struttura protetta la 19enne Makka Sulaev che ieri sera a Nizza Monferrato, nell'Astigiano, ha accoltellato a morte il padre Akhyad, 50 anni. Il suo fermo è stato disposto dal sostituto procuratore di Alessandria Andrea Tucano, che l'ha interrogata.
La famiglia, che comprende anche la mamma e tre fratelli più piccoli, è immigrata in Piemonte alcuni anni fa, proveniente dal Caucaso. Sono musulmani osservanti, tanto che Makka anche ieri sera indossava il hijab.
C'è un'ipotesi più di altre che prende sempre più corpo per spiegare l'aggressione mortale nei confronti del padre Akhyad ed è quella (che ancora non trova conferme ufficiali) dell'intervento a difesa della madre al culmine dell'ennesimo litigio. Una tensione che, al di la delle apparenze, da tempo stava erodendo la tranquillità di una famiglia benvoluta da tutti nella piccola comunità.
Il padre chiuso nella sua rigidità di ceceno osservante musulmano, forse vittima di un senso di inferiorità nei confronti delle due donne della famiglia. Makka, studentessa modello al terzo anno del liceo scientifico, essendo la figlia maggiore, si occupava di frequente di aiutare la mamma a badare ai tre fratelli più piccoli; una ragazza che sentiva la responsabilità di dare una mano per fare quadrare il bilancio della famiglia facendo la cameriera nei fine settimana in un ristorante cittadino. Sulle sue spalle di ragazzina il peso, condiviso con la madre, dell'equilibrio della famiglia. Quello che il padre, lavapiatti nello stesso ristorante, faceva fatica a garantire. E che veniva messo fortemente in crisi dalla decisione improvvisa di Akhyad, presa proprio ieri, di licenziarsi.
Cosi' l'ennesimo violento litigio. Ma questa volta Makka non sarebbe più rimasta a guardare. "Smettila papà, non puoi trattarci cosi'", e con il coltello avrebbe colpito il genitore per tre o quattro volte, alla schiena. Per poi rimanere impietrita fino all'arrivo dei carabinieri. Portata in caserma e poi in una comunità protetta, con l'assistenza dello psicologo, Makka avrebbe confermato tutto al magistrato. Lunedì sarà risentita per l'interrogatorio di garanzia. Intanto la comunità di Nizza Monferrato, diecimila abitanti, gente laboriosa che ha costruito le sue fortune sulla viticoltura e la produzione di grandi vini, si interroga: come è possibile che tanto dolore, poi diventato rabbia, sia passato inosservato?