AGI - "Luca è stato un gigante di esempio di legalità, di libertà, di pace e di giustizia, valori per i quali si è sempre battuto con coraggio. Un coraggio che, purtroppo, nelle nostre istituzioni che dovrebbero difenderlo non c'è, e questo ci amareggia moltissimo. Lui ha perso la vita per questi valori, ha onorato il nostro Paese e ora il Paese per rendergli gli onori a lui dovuti deve cercare la verità a ogni costo". Traspare tanta amarezza dalle parole di Salvatore Attanasio, il papà di Luca, l'ambasciatore italiano ucciso nella repubblica democratica del Congo il 22 febbraio 2021, oggi a Palermo per prendere parte al convegno "Pace e legalità, un binomio che è vita" all'Assemblea Regionale Siciliana, a tre anni dalla tragica morte del figlio.
Un episodio, quello della missione di tre anni fa in cui persero la vita durante un agguato l'ambasciatore Attanasio, il carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci, assieme all'autista congolese Mustapha Milambo, su cui non si è stata fatta ancora piena luce nonostante i numerosi procedimenti giudiziari. "Domani ricorre il terzo anniversario dell'immane tragedia che ha colpito non solo la mia famiglia ma tutto il Paese - ha sottolineato ancora Salvatore Attanasio - perché Luca era un rappresentante dello Stato e quindi un rappresentante di tutti noi. È doveroso, non solo da parte della sua famiglia, cercare la verità perché senza verità non può esserci giustizia. Noi non ci accontenteremo di una verità falsa o finta per mettere a tacere questa storia . Noi vogliamo la verità 'vera' che può essere scomoda, ma che deve venire alla luce", ha aggiunto. All'incontro che si è svolto nella sala Piersanti Mattarella di Palazzo dei Normanni, hanno partecipato anche un centinaio di studenti di alcuni istituti scolastici di grado superiore del palermitano.
"Non c'è verità senza giustizia e non c'è giustizia senza impegno a favore di una cultura della vita - ha detto il professore Nicolò Mannino presidente del Parlamento della legalità internazionale - e dal momento della sua morte, da quanto Luca ha lasciato un testamento con il suo sacrifico che è quello di vivere servendo il suo Paese, come Parlamento della legalità internazionale abbiamo fatto nostro il suo appello: 'non mollare mai, rimanere con la schiena dritta. A distanza di tre anni, il pensiero, il sorriso, la solarità vivono nel cuore di tanti ragazzi che oggi affollano questa sala".
"Oggi ricordiamo l'importanza del lavoro svolto dai tanti servitori dello Stato presenti non solo in Italia ma nel mondo - ha detto il vice presidente vicario dell'Ars Nuccio Di Paola - ed è importante parlarne ai giovani all'interno di questa Assemblea perché è una storia che ha dell'incredibile. Chi è caduto servendo lo Stato lo ha fatto perché credeva in futuro di pace e mi auguro che oggi sia un importante momento di dialogo e riflessione". "La storia di Luca Attanasio oggi è più attuale che mai - ha evidenziato il deputato regionale Ismaele La Vardera promotore dell'iniziativa - ed è una storia emblematica che merita giustizia e verità perché riguarda un servitore dello Stato ucciso barbaramente nell'esercizio delle sue funzioni".