AGI - Dopo la sconcertante uccisione, immotivata ed evitabile, dell’orso Sonny-M90, un numeroso gruppo di animalisti, guidati dall’Associazione Animalisti Italiani e dal Partito Animalista Europeo, ha deciso di organizzare un blitz non autorizzato, denominato "Operazione Artiglio" che si è tenuto davanti alla sede romana della Provincia Autonoma di Trento, in Via della Scrofa, 64.
“Ci siamo incatenati per attirare l’attenzione delle istituzioni che ignorano la necessità di una riforma legislativa urgente che tuteli davvero la vita della fauna selvatica e di tutte le specie animali. Non è giusto che per una cattiva gestione del Progetto Life Ursus, per la mancanza di adeguate misure preventive come l’assenza dei cassonetti anti-orso, questi splendidi animali vengano catturati per essere imprigionati e destinati alla cattività nell’inadeguato Centro faunistico del Casteller a Trento o peggio ancora uccisi. Sono vite senzienti, non giocattoli”. Lo ha detto Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani.
L'obiettivo del blitz è evidenziare le condizioni inaccettabili in cui sono tenuti gli orsi, vittime della negligenza e della scarsa attenzione delle autorità competenti. Gli attivisti si sono incatenati e con mani sporche di sangue, lo stesso sangue degli animali morti, hanno documentato con prove fotografiche e cartelli le condizioni di sovraffollamento, cibo inadeguato e la violenza continua a cui sono sottoposti questi magnifici plantigradi, continuamente uccisi a causa di ordinanze scriteriate volute dal Presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti.
"È imperativo agire ora per porre fine a questa situazione disastrosa", ha dichiarato Stefano Fuccelli, Presidente del Partito Animalista Europeo. "Gli orsi meritano rispetto e dignità, non possono essere trattati come oggetti da esposizione o fonte di profitto. Chiediamo un intervento urgente per porre fine agli omicidi legalizzati e migliorare le condizioni di vita degli orsi in cattività, garantendo loro un futuro migliore, in un habitat adeguato all’etologia dei plantigradi".
L'Operazione Artiglio ha suscitato un ampio dibattito pubblico sull'etica della gestione degli animali selvatici e ha messo sotto i riflettori la necessità di riforme legislative per garantire il benessere della fauna selvatica. “Bisogna agire subito, non ci fermeremo fino a quando non avremo un tavolo di confronto con la Provincia di Trento”, concludono gli attivisti animalisti.