AGI - "Il pellegrinaggio in Sardegna dei big nazionali che vengono a portare doni al santuario dell'elettore sardo avrà il suo culmine domani". Lucia Chessa, candidata presidente della Regione per la lista Sardigna R-esiste, commenta cosi' su Fb l'arrivo massiccio di ministri, viceministri, sottosegretari e leader di partito in Sardegna in vista delle elezioni di domenica prossima. "Io trovo che questo turismo elettorale non sia molto dignitoso e che denunci una clamorosa debolezza, se non inconsistenza, della classe politica sarda. Credo che di questo abbiano sentore anche loro se, almeno l'ultimo giorno, dopo una settimana di artiglieria pesante di provenienza romana, tengono lontani i segretari nazionali".
"Tutti fanno campagna elettorale rivendicando sardità, autonomia e autodeterminazione", evidenzia la segretaria nazionale dei Rossomori, "salvo poi presentarsi all'ombra dei tanti vicere' romani e padani che oggi attraversano la Sardegna per sostenere i loro candidati. Trovo tutto ciò contraddittorio quanto meno, in alcuni casi anche offensivo. La sfilata ministeriale e dei tanti leader nazionali niente ha a che vedere con una Sardegna forte, dignitosa, a schiena dritta. Viceversa rimanda alla Sardegna con il cappello in mano, pronta a offrire le sue risorse, il suo territorio, la sua bellezza, la sua ricchezza a interessi altri. Che niente hanno a che vedere con i nostri".