AGI - Sono stati circa 1.500 gli agricoltori che hanno preso parte alla manifestazione al Circo Massimo promossa dal 'CRA' Agricoltori Traditi. Una manifestazione che si è svolta senza disordini o incidenti, sotto l'occhio vigile delle forze dell'ordine. Presenti manifestanti da tutta Italia, da Milano alla Sicilia. Anche due sindaci: i primi cittadini di Maschito (Potenza) e Salemi (Trapani), con tanto di fascia tricolore. Tra gli interventi dal palco c'è stato quello del leader Danilo Calvani: "È una questione di sopravvivenza, per questo non molliamo - ha detto - questo è appena l'inizio, la rivoluzione è appena iniziata. Da contadino dico che è germogliato qualcosa di importante, assieme alle altre categorie cambieremo questo Paese".
Sui prossimi passi non si sbilancia: "la lotta si sa quando comincia, ma non quando finisce. Aspettiamo le risposte del governo e poi decideremo". Non sono mancate critiche al governo: "non può rappresentarci", ha detto un agricoltore vicino al 'palco'. A prendere la parola è stato anche un contadino di 17 anni, che ha raggiunto Roma dalla Puglia: "Le aziende più piccole vengono chiuse, favoriscono le multinazionali. Apriamo un allevamento di cavallette, tanto adesso conviene".
I manifestanti hanno intonato l'inno di Mameli e tra la folla è spuntato anche uno striscione con la scritta "stop soldi per la guerra contro la Russia". Il 'sottotitolo' recita "aiuti agli agricoltori". "No ai sindacati, vogliamo essere autonomi!", è un altro degli striscioni esposti. E ancora: "Sono figlio dell'agricoltura, ma quale sarà il mio futuro?". Presente anche Tonino Monfeli, leader delle prime proteste a ridosso del casello di Orte: "Faccio un appello ai governanti - ha detto - che capiscano, altrimenti devono andare a casa. Non siamo schiavi delle multinazionali e delle catene dei supermercati. Questo sistema ci ha portato all'orlo del precipizio". Nel frattempo un piccolo gruppo di agricoltori si è avvicinato a Largo Chigi per un presidio spontaneo